Non ci innamoreremmo
mai di un termosifone né
usciremmo mai con una stufa, ma forse è giusto sapere che non sarà più
possibile dopo una stretta di mano un po` freddina rispondere "mani fredde cuore caldo". Secondo una ricerca dell`Università di Yale, che sarà pubblicata oggi sulla rivista Science, il calore corporeo guida l`interpretazione dei nostri sentimenti nei
confronti degli altri e quindi una mano calda può essere d`aiuto.
Quella persona è fredda. Per un proverbio che se ne va, un`altra espressione tipica resiste. Quando si dice di una persona distaccata e un po` scostante che è fredda non si sbaglia. Lo stesso quando si definisce "calda" una persona cordiale e socievole. A dimostrarlo gli esperimenti dei ricercatori. Anche un cappuccino o un thè bollente possono fare la differenza. I test hanno dimostrato che è più facile giudicare positivamente al primo sguardo una persona che sorseggia una bevanda calda, rispetto a una che ne manda giù una con ghiaccio.
Sconosciuti in ascensore. Per provare la loro ipotesi gli esperti di Yale, guidati dallo psicologo Lawrence Williams, hanno preparato un percorso per i partecipanti al test: dovevano arrivare al quarto piano per raggiungere il laboratorio e nel frattempo prendere un ascensore nel quale incontravano un ricercatore in incognito e un po` maldestro, che chiedeva un aiuto per reggere una bevanda calda o una fredda. Arrivati nel laboratorio dovevano rispondere a un questionario su un soggetto immaginario. I ricercatori hanno scoperto che chi aveva tenuto tra le mani una tazza di caffè caldo descriveva la persona come socievole e generosa, al contrario chi aveva portato su una bevanda fredda definiva la stessa persona egoista e antisociale.
"La gente non è necessariamente guidata dalla razionalità nelle sue decisioni - spiega Williams - e questo studio ci ha aiutato a capire come l`ambiente fisico può influenzare i nostri giudizi sugli altri". Ma c`è di più. I componenti del "gruppo caldo", messi davanti alla decisione sul fare o meno un regalo ad un amico, erano più generosi, quelli del "gruppo freddo" egoisticamente preferivano sceglierlo per sé. Una cosa in più da sapere se si vuole strappare all`amico o al collega un aiuto: offrite loro un bel caffè.
Quella persona è fredda. Per un proverbio che se ne va, un`altra espressione tipica resiste. Quando si dice di una persona distaccata e un po` scostante che è fredda non si sbaglia. Lo stesso quando si definisce "calda" una persona cordiale e socievole. A dimostrarlo gli esperimenti dei ricercatori. Anche un cappuccino o un thè bollente possono fare la differenza. I test hanno dimostrato che è più facile giudicare positivamente al primo sguardo una persona che sorseggia una bevanda calda, rispetto a una che ne manda giù una con ghiaccio.
Sconosciuti in ascensore. Per provare la loro ipotesi gli esperti di Yale, guidati dallo psicologo Lawrence Williams, hanno preparato un percorso per i partecipanti al test: dovevano arrivare al quarto piano per raggiungere il laboratorio e nel frattempo prendere un ascensore nel quale incontravano un ricercatore in incognito e un po` maldestro, che chiedeva un aiuto per reggere una bevanda calda o una fredda. Arrivati nel laboratorio dovevano rispondere a un questionario su un soggetto immaginario. I ricercatori hanno scoperto che chi aveva tenuto tra le mani una tazza di caffè caldo descriveva la persona come socievole e generosa, al contrario chi aveva portato su una bevanda fredda definiva la stessa persona egoista e antisociale.
"La gente non è necessariamente guidata dalla razionalità nelle sue decisioni - spiega Williams - e questo studio ci ha aiutato a capire come l`ambiente fisico può influenzare i nostri giudizi sugli altri". Ma c`è di più. I componenti del "gruppo caldo", messi davanti alla decisione sul fare o meno un regalo ad un amico, erano più generosi, quelli del "gruppo freddo" egoisticamente preferivano sceglierlo per sé. Una cosa in più da sapere se si vuole strappare all`amico o al collega un aiuto: offrite loro un bel caffè.
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