tag:blogger.com,1999:blog-49020086692489112042024-03-13T23:36:08.448-07:00Tutto sulla PsicologiaTutto quello che vuoi sapere sulla Psicologia delle persone.Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.comBlogger60125tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-45578437770961972402022-07-25T01:41:00.004-07:002022-07-25T01:42:23.477-07:00Escapismo: quando la realtà fa paura<p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDK600gXxNGWl2DDx0jQ1s9JrRWtanmiVOcSkVLiwN5hAH27eceYug0kd8FVs7JdesJL7YhRFjMH7_WsXIoePL0UTKpFlTZWyCra-rcZ3dPE30OoxFVxd6eW8JNEuRrVHUXmXhrjQ9bnaC7QVqX2hqxFH_rhVeGzGT4RuHFE9kuKw0g4VJ_zOPucq8/s550/abbandono-scolastico-e-hikikomori-Marco-Crepaldi.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="389" data-original-width="550" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDK600gXxNGWl2DDx0jQ1s9JrRWtanmiVOcSkVLiwN5hAH27eceYug0kd8FVs7JdesJL7YhRFjMH7_WsXIoePL0UTKpFlTZWyCra-rcZ3dPE30OoxFVxd6eW8JNEuRrVHUXmXhrjQ9bnaC7QVqX2hqxFH_rhVeGzGT4RuHFE9kuKw0g4VJ_zOPucq8/w532-h226/abbandono-scolastico-e-hikikomori-Marco-Crepaldi.jpg" width="532" /></a></div><br /><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;"><br /></p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">Dal sito: <a href="http://www.lucadivenanzio.it">www.lucadivenanzio.it</a></p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;"><br /></p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">Cos’è l’escapismo? Con questa parola ci si riferisce a una modalità “estrema” di svago la cui finalità consiste nell’estraniarsi dalla realtà, quando quest’ultima è vissuta in modo negativo. Quali sono dunque i comportamenti messi in atto da coloro che soffrono di quella, che soprattutto in tempi recenti, viene considerata a tutti gli effetti una patologia? Iniziamo col dire che nessuno ama soffrire o vivere situazioni stressanti. L’essere umano da sempre, alla ricerca del raggiungimento di uno stato di omeostasi, tende alla fuga quando posto dinanzi a condizioni complesse o a strade particolarmente impervie e difficili da percorrere. Sembrerebbe quindi che la tendenza all’evasione sia frutto dell’evoluzione umana, una caratteristica insita in ognuno di noi e che ci consente di arrivare a un generale benessere psicologico.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">E questo è un male? Potrebbe divenirlo, nel momento in cui una corretta e bilanciata predisposizione alla gestione delle emozioni, positive o negative, dovesse lasciar spazio al desiderio di sopprimerle, o allontanarsi da esse utilizzando comportamenti e condotte disfunzionali o dannose. In un mondo che corre sempre più veloce, in cui ci si sente costantemente bombardati da stimoli esterni e compiti da portare a termine nel più breve termine possibile, un numero crescente di persone si rifugia nell’alcol e nelle droghe. Sempre più adolescenti si ritirano in un mondo virtuale fatto di videogames, di vite alternative e di amicizie superficiali, un luogo al riparo da un presente insoddisfacente e da una realtà che, molto spesso, faticano a sostenere.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">In generale, il cambiamento dello stile di vita moderno, che si muove in direzione di contesti, ambienti e lavori ogni volta più distanti dalla condizione naturale dell’uomo, ci espone tutti al concreto rischio di allontanarci da una realtà vissuta da molti come sempre più ostile e insostenibile.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">Lo stesso fenomeno degli Hikikomori, termine che letteralmente significa “stare in disparte e che identifica quella categoria di persone che hanno deciso, volontariamente, di ritirarsi dalla vita reale sostituendola con quella online, può essere considerato un’estrema manifestazione di escapismo.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">Come fare, dunque, per evitare di cadere nella trappola dell’evasione? Per prima cosa, fermarsi un attimo a riprendere fiato, concedersi un momento di pausa dall’estenuante corsa che la società attuale sembra imporre di dover proseguire a tutti i costi. Un sano escapismo, come ascoltare musica, immergersi nella lettura di un libro, immedesimarsi nel mondo fantastico raccontato in un film, non è sbagliato. Aggrapparsi a qualcosa in grado di distogliere per un po’ l’attenzione, in modo sicuro, da una realtà stressante e faticosa, potrebbe anche essere considerata una positiva ancora di salvezza, purché questa venga utilizzata poi per trovare il modo di rigenerarsi e trovarsi ancora più pronti a fronteggiare una realtà che, nelle sue difficoltà quotidiane, merita sempre di essere vissuta appieno con accettazione, in armonia con i propri valori e nella <a href="https://lucadivenanzio.it/terapia-act/" style="-webkit-box-shadow: none; box-shadow: none; box-sizing: border-box; color: #b87a51; text-decoration: none;">piena consapevolezza</a>.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">In collaborazione con Alessandro Bellardi Falconi</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;"><a href="https://lucadivenanzio.it/estraniarsi-dalla-realta-es-social-videogame-etc-fa-bene-alla-salute-mentale/">https://lucadivenanzio.it/estraniarsi-dalla-realta-es-social-videogame-etc-fa-bene-alla-salute-mentale/</a></p>Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-51406000494978645632022-06-17T01:29:00.002-07:002022-06-17T01:29:07.303-07:00<p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;"><br /></p><h1 class="elementor-heading-title elementor-size-default" style="box-sizing: border-box; color: #292021; font-family: Oxygen, sans-serif; line-height: 1.5em; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center; text-transform: capitalize;"><span style="font-size: medium;">La Matrice ACT: Un Valido Strumento Per Favorire La Flessibilità Psicologica</span></h1><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;"><br /></p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;"><br /></p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">Nell’ambito della psicoterapia contemporanea si guarda con sempre maggiore interesse allo sviluppo di nuovi strumenti terapeutici che siano affidabili, intuitivi e semplici da utilizzare. </p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">L’uso dell’Hexaflex, il modello che rappresenta graficamente i processi principali del metodo ACT, non sempre si è rivelato di facile attuazione e, nel 2009, lo psicologo Kevin Polk ha pertanto messo a punto un nuovo schema, che prende il nome di “matrice ACT” (20.000 ore di studio!) e che restituisce alla metodologia della stessa Acceptance and Commitment Therapy, da cui deriva, un’immediatezza e una praticità tali da favorirne l’applicabilità e la facile comprensione da parte tanto dei terapeuti quanto dei pazienti.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">La matrice è composta da due linee perpendicolari e quattro quadranti e invita a posizionare, all’interno degli stessi, le esperienze e i comportamenti che segnano le tappe della lunga strada percorsa dall’essere umano nel tentativo di raggiungere il traguardo del benessere.<br style="box-sizing: border-box;" />La linea verticale, o linea dell’esperienza, sancisce la differenza tra gli aspetti di cui si fa esperienza per mezzo dei cinque sensi e quelli ai quali ci si approccia attraverso le proprie abilità introspettive e l’attività mentale in generale.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">La linea orizzontale, che potremmo definire come linea del comportamento, definisce la separazione tra le azioni che rivestono la funzione di allontanare da esperienze indesiderate, e quelle che hanno invece il compito di avvicinare a qualcuno o qualcosa per l’individuo importante e di valore.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">Al centro dell’intersezione tra le 2 linee si colloca, metaforicamente, il soggetto che nota in maniera consapevole i suoi movimenti verso l’una o l’altra direzione.<br style="box-sizing: border-box;" />Nel quadrante in basso a destra verrà domandato al soggetto di scrivere chi o cosa è per lui davvero importante e significativo.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">All’interno del quadrante in basso a sinistra si chiederà al paziente di elencare i pensieri, le emozioni e le sensazioni indesiderate che emergono e che lo ostacolano nel muoversi in direzione di chi o cosa è importante per lui.<br style="box-sizing: border-box;" />In quello in alto a sinistra sarà riportata la lista dei comportamenti che gli altri possono notare che il soggetto compie nel muoversi via, allontanandosi, da tali pensieri sgraditi e non desiderati.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">Nell’ultimo quadrante, quello in alto a destra, saranno invece elencati i comportamenti e le azioni che gli altri possono vedere che il paziente mette in atto per muoversi verso il suo obiettivo.</p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">In conclusione, la matrice ACT di Kevin Polk costituisce un valido alleato terapeutico, in grado di incentivare nei pazienti la presa di consapevolezza dei comportamenti di evitamento della sofferenza e delle emozioni non gradite e di quelli che invece, al contrario, si muovono verso il raggiungimento di uno stile di vita basato sui valori e sulla significatività individuale. La coscienza di questo favorisce il graduale abbandono dei comportamenti automatici, a volte disadattivi e disfunzionali, restituendo alla persona un grado crescente di libertà di azione e di scelta.</p><p><span id="more-666" style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px;"></span><span style="background-color: white; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px;"></span></p><p style="box-sizing: border-box; caret-color: rgb(74, 74, 74); color: #4a4a4a; font-family: Montserrat, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.9rem; margin-top: 0px;">In collaborazione con Alessandro Bellardi Falconi</p>Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-74267081071089860652018-05-08T01:33:00.001-07:002018-05-08T01:39:23.949-07:00INCREDIBILE: Scuola sostituisce la Punizione con la Meditazione!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ovFuAGCH9zs/WvFgr_w8wKI/AAAAAAAAAYg/-r60NJkBuek2eXG2Ipgb0ktybpe0DRKcwCLcBGAs/s1600/meditazione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="485" data-original-width="728" height="213" src="https://3.bp.blogspot.com/-ovFuAGCH9zs/WvFgr_w8wKI/AAAAAAAAAYg/-r60NJkBuek2eXG2Ipgb0ktybpe0DRKcwCLcBGAs/s320/meditazione.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #0a0a0a; font-family: Poppins; font-size: 20px; font-stretch: inherit; line-height: 32px; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial;">Cosa accade quando un alunno si comporta male a scuola? Viene messo in punizione, mandato dal preside oppure sospeso.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">Ma è davvero utile a migliorare lo stato mentale degli alunni? La <b>punizione</b> consiste spesso nello stare in piedi in un angolo a fissare la parete oppure qualche altra cosa, ma sicuramente non funziona per far riflettere sulla propria condotta, anzi viene considerato qualcosa di stupido e ingiusto.Il <b>Prof. Robert W. Coleman</b> della scuola elementare di Baltimora ha ideato qualcosa di diverso per gli studenti si comportano male: la meditazione.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-kerning: none;"><img alt="pastedGraphic.png" src="blob:https://www.blogger.com/c5367813-7768-417e-ab63-9cc92987d834" /></span><span style="font-kerning: none;">Invece di punire i bambini con la punizione o mandandoli all’ufficio del preside, la scuola di Baltimora ha ora una stanza che si chiama chiamato “<b>Mindful Moment Room</b>” ovvero la sala da meditazione.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">La stanza non ha niente a che vedere con una sala da punizione. Invece, è piena di lampade, decorazioni e <b>soffici cuscini viola.</b> I bambini che si comportano male sono invitati a sedersi nella stanza e passare attraverso delle pratiche come la respirazione o la meditazione, aiutandoli a calmarsi e centrarsi. Essi sono inoltre invitati a parlare di quello che è successo.La meditazione e la consapevolezza sono piuttosto interessanti, scientificamente.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">La <b>meditazione mindfulness</b> è stata in giro in una forma o un altra per migliaia di anni. Recentemente, però, la scienza ha iniziato a studiare i suoi effetti sulla nostra mente e corpo ed i risultati sono stupefacenti.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">Uno <b>studio</b>, per esempio, ha dimostrato che la meditazione potrebbe dare ai soldati una sorta di armatura mentale contro le emozioni dirompenti, e migliora anche la <b>memoria.</b> Un altro <b>studio </b>ha suggerito che la meditazione può migliorare la <b>capacità di attenzione</b> e di mettere a fuoco.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 17px; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;"></span><br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">Per quanto riguarda il cervello si è osservato che la meditazione mindfulness <b>cambia completamente la struttura del cervello</b> migliorandone notevolmente le <b>prestazioni intellettuali</b> e rigenerando gli eventuali danni (quindi ad esempio chi ha fatto uso di droghe o ha avuto ictus, ecc.). E’ stato osservato anche la <b>meditazione è più efficace degli ansiolitici</b> e che <b>allunga la vita</b>. Questi e molti altri studi già sarebbero sufficienti a far introdurre la meditazione in ogni scuola del mondo.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">Ritornando alla scuola di Baltimora, quali sono stati i risultati ottenuti dal prof. Robert W. Coleman? <b>Durante tutto l’anno scolastico nessun alunno è stato sospeso perché nessuno ha più avuto alcun comportamento grave, la condotta generale è migliorata notevolmente, le assenze si sono ridotte, lo stato di benessere degli alunni è aumentato come riportano i genitori e le prestazioni scolastiche sono migliorate!</b></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">“E ‘incredibile”, ha detto Kirk Philips, il coordinatore di Robert W. Coleman. “Non si sarebbe potuto pensare che i bambini piccoli potessero meditare in silenzio. E lo fanno!”</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">“Abbiamo avuto genitori ci dicono, ‘sono tornata a casa l’altro giorno stressata, e mia figlia mi ha detto: ‘Ehi, mamma, hai bisogno di sederti. Ora ti insegno come respirare’.”</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">Nella stanza di meditazione, tutti gli alunni periodicamente fanno una meditazione collettiva e c’è anche un insegnante di <b>Yoga</b> che gli insegna a migliorare l’elasticità e il benessere della loro muscolatura ed articolazioni. E non manca anche l’attenzione all’<b>ambiente.</b> I bambini aiutano a ripulire parchi locali, costruire giardini e visitare aziende agricole vicine.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">Questo non sta accadendo solo in una scuola. Molte scuole stanno cercando questo tipo di pensiero olistico, e sta producendo <b>risultati incredibili.</b></span></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #0a0a0a; font-family: Poppins; font-size: 20px; font-stretch: inherit; line-height: 32px; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(6, 6, 6); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #060606; font-family: Arial; font-size: 15px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none;">Nel Regno Unito, per esempio, la meditazione mindfulness nelle scuole è sempre più diffusa. Ci sono molti benefici che la meditazione ci offre e vengono sempre più spesso confermati da studi scientifici. Abbiamo imparato attraverso la ricerca scientifica che la meditazione può alleviare il <b>dolore,</b> migliorare la <b>creatività,</b> alleviare lo stress e stimolare il sistema immunitario.</span></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #0a0a0a; font-family: Poppins; font-size: 20px; font-stretch: inherit; line-height: 32px; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #0a0a0a; font-family: Poppins; font-stretch: inherit; line-height: 32px; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: x-small;">https://www.dionidream.com</span></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #0a0a0a; font-family: Poppins; font-size: 20px; font-stretch: inherit; line-height: 32px; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px; text-align: center; text-rendering: optimizeLegibility; vertical-align: baseline;">
<span style="background-color: white; color: #5f5f5f; font-family: "quicksand" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Chiedi informazioni ad uno </span><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; font-family: quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; text-align: justify; text-decoration: none;">Psicologo Pescara</a></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-13449012663231314512018-03-09T09:54:00.001-08:002018-03-09T10:01:07.424-08:00Capire gli abusi da piccoli segni inconsueti<div class="chapter clearfix" style="border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; color: #222222; float: left; font-family: main-regular, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 0px 0px 63.375px; padding: 22px 44px 22px 32px; position: relative; vertical-align: baseline; width: 591.609375px;">
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-JOvgn9sb1A4/WqLJ-u5ExjI/AAAAAAAAASk/P2fK-z9p5XM2wbJctsvIvCpOKEFNa0S9gCK4BGAYYCw/s1600/violenza-bambini.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="242" src="https://3.bp.blogspot.com/-JOvgn9sb1A4/WqLJ-u5ExjI/AAAAAAAAASk/P2fK-z9p5XM2wbJctsvIvCpOKEFNa0S9gCK4BGAYYCw/s400/violenza-bambini.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Spesso è una questione di particolari. Di cambiamenti d’umore, di atteggiamenti che prima non si notavano e che invece emergono all’improvviso. Dettagli importanti che possono consentire a un padre e a una madre di capire che il figlio o la figlia stanno vivendo situazioni diverse dal solito. Pericolose, inquietanti, sicuramente pesanti. Carpire quegli istanti non è facile. Serve attenzione. E calma. «Pensiamo a una persona che da essere molto aperta ed espansiva si chiude in un istante, ma anche da che è molto isolata a piena di amici. Può sembrare un fatto positivo, ma a volte non lo è», spiega Giorgia Minotti, direttore tecnico capo psicologo della polizia di Stato, in servizio alla questura di Milano. </div>
</div>
<div class="chapter clearfix" style="border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; color: #222222; float: left; font-family: main-regular, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 0px 0px 63.375px; padding: 22px 44px 22px 32px; position: relative; vertical-align: baseline; width: 591.609375px;">
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-weight: bold; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La sua è un’esperienza </span>quotidiana, sul campo, nelle audizioni protette durante le quali i minorenni vengono ascoltati da investigatori e inquirenti: un momento che può essere drammatico, commovente, liberatorio. Decisivo per un’indagine. Come lo è stato per la quindicenne del liceo Massimo che in quella sede ha raccontato gli abusi subiti dal prof di ripetizioni. «In quel momento, da soli, senza genitori accanto, si diventa più grandi – sottolinea la dottoressa Minotti -. Genitori e insegnanti non devono sottovalutare cambiamenti drastici di rendimento scolastico, l’incapacità dei ragazzi a sostenere interrogazioni, disturbi psicosomatici senza una ragione medica». I maschi «sono più superficiali, almeno in apparenza, perché la cultura li vuole meno toccati dalle situazioni, più forti - aggiunge -. Le femmine invece non parlano per vergogna, ma anche perché si auto colpevolizzano per qualcosa che potrebbe aver provocato le avances che hanno subito, di come poi possono essere considerate. I ragazzi difficilmente si confidano fra di loro, le ragazze lo fanno spesso con le amiche che poi si fanno portavoce con i genitori e a scuola».</div>
</div>
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: title-regular; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
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<div data-google-query-id="CKzSqtLl39kCFQw44AodIr8Klg" id="rcsad_Bottom1" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: main-regular, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div id="google_ads_iframe_/35821442/corriere.it/cronacalocale/roma/Bottom1_0__container__" style="border: 0pt none; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
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<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: title-regular; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
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<div class="chapter" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #222222; float: left; font-family: main-regular, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 0px 0px 63.375px; padding: 22px 44px 22px 32px; position: relative; vertical-align: baseline; width: 591.609375px;">
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-weight: bold; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Già, i genitori. </span>«Quando va tutto bene in casa non è detto che sia così, anzi ragazzi troppo adattati alle regole, che non discutono mai con mamma e papà possono nascondere problematiche che emergono con un brutto voto, una lite con un amico, desideri non esauditi - fa notare l’esperta -. L’ipercontrollo è sbagliato, ma lo è anche pensare di stare al sicuro fornendo ai figli strumenti tecnologici, come il telefonino, che invece limitano la relazione con i genitori», dice ancora la psicologa della polizia per la quale «i ragazzi non si fidano delle capacità dei genitori di difenderli, temono che possano loro stessi rimanere vittime dei bulli o di creare problemi a casa, o ancora del fatto che il padre e la madre possano minimizzare quello che gli è accaduto. Con loro evitare metodi polizieschi, domande tipo «ma tu allora che hai fatto?» o peggio «ma guarda come vai in giro». Ascoltarli senza giudicarli, perché tutto sia spontaneo e al loro livello. Altrimenti «continueranno a pensare di potercela fare da soli«. E non è così</div>
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
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<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
www.corriere.it<br />
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Chiedi informazioni ad uno <a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/">Psicologo Pescara</a></div>
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<span style="color: black; font-family: -webkit-standard; font-size: small;"> </span><span style="color: red; font-family: -webkit-standard;"> </span></div>
<div class="chapter-paragraph" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: title-regular; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
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Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-78253384952543515952017-11-15T07:32:00.001-08:002017-11-15T07:32:42.142-08:00A cosa serve la rabbia?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-y83Ptlinibs/WgxddgJiroI/AAAAAAAAASM/bI45gdsDRB4NWryTWRzQKVouKOnk5jKCACK4BGAYYCw/s1600/rabbia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="208" src="https://3.bp.blogspot.com/-y83Ptlinibs/WgxddgJiroI/AAAAAAAAASM/bI45gdsDRB4NWryTWRzQKVouKOnk5jKCACK4BGAYYCw/s400/rabbia.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<strong style="box-sizing: border-box;"><br /></strong></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<strong style="box-sizing: border-box;">È l’emozione che ci spinge a compiere gesti rischiosi. Ma anche quella che ci serve per raggiungere ciò che desideriamo. Per esempio nel mondo del lavoro.</strong></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
Sguardo feroce, denti stretti e labbra serrate. È il volto della rabbia, considerata, in genere, un sentimento estremo e negativo perché ci fa perdere l’autocontrollo: ci fa dire frasi cattive e offensive al partner o al collega di lavoro o, peggio, ci spinge a compiere gesti pericolosi per noi stessi e per chi abbiamo di fronte.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
Arrabbiarsi è piuttosto facile: in famiglia, nei luoghi di lavoro, sui mezzi pubblici. Soprattutto nel traffico.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<strong style="box-sizing: border-box;">ISTINTO ANIMALE</strong>. Come gli altri animali che diventano aggressivi se si sentono in pericolo o competono per difendere il loro territorio, anche noi ci arrabbiamo se ci sentiamo minacciati (ad esempio, nella nostra autostima). Oppure se percepiamo un’ingiustizia o una frustrazione dei nostri bisogni (come quando ci viene negato qualcosa). Ma cosa rende alcuni individui più insofferenti di altri?</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
«Chi si arrabbia di più tende a interpretare gli eventi come negativi per se stesso. Per esempio, se temo che gli altri mi manchino di rispetto posso leggere un sorriso come segno di irrisione anche se non vi erano intenzioni provocatorie», spiega Paolo Meazzini, direttore della Psicoterapia training school di Roma e autore del libro L’ira di Achille(Giunti).</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
«Ciò determina un aumento del livello di attivazione psicofisiologica che predispone all’attacco». Alcuni, però, riescono a controllarsi lo stesso. Perché? Dipende dalla gerarchia degli scopi della persona. «Quando c’è un conflitto fra lo scopo della rabbia (per esempio rispondere a una provocazione) e uno scopo sovraordinato (per esempio mantenere un’immagine di sé di persona pacata) ci si contiene», spiega Olimpia Matarazzo, docente di psicologia generale alla Seconda Università degli studi di Napoli e coautrice del libro La regolazione delle emozioni(Il Mulino).</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
Se non esprimere la rabbia è una priorità, la si prova anche in modo meno dirompente. «Ma la scelta tra gli scopi avviene in genere in modo inconsapevole per lo stesso meccanismo automatico che a volte ci porta a scegliere un piacere immediato, ignorando le sue conseguenze a lungo termine», precisa Matarazzo. Proprio come si cade in preda alla rabbia anche quando razionalmente si sa che si sta facendo la cosa sbagliata. «Significa che lo scopo più alto, cioè evitare svantaggi futuri, non è stato interiorizzato».</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<strong style="box-sizing: border-box;">UN MUSCOLO DA ALLENARE.</strong> I muscoli, per funzionare bene ed essere potenti, vanno allenati. Per l’autocontrollo è lo stesso: si può rinforzare. Baumeister lo ha verificato con diversi esperimenti chiedendo a volontari di modificare il loro comportamento per due settimane. In alcuni studi, si trattava del loro modo di parlare: dovevano esprimersi in maniera corretta ed evitare forme gergali. In altri, il compito era migliorare la propria postura in piedi e da seduti.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
Trascorsi i 15 giorni, l’autocontrollo era aumentato su tutta la linea: i partecipanti erano cioè più resistenti alle frustrazioni e alle tentazioni. Questi risultati lasciano supporre che, esercitandosi, il carattere si rinforzi. «Se si dà alle persone aggressive l’opportunità di migliorare il loro autocontrollo, risultano presto meno impulsive», conferma Thomas Denson, psicologo dell’Università del New South Wales (Australia), anche lui coordinatore di esperimenti affini a quelli di Baumeister.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
In una delle sue ricerche, infatti, ha chiesto a un campione di studenti di usare solo la mano non dominante per due settimane: «Per muovere il mouse, mescolare il caffè, aprire le porte: ciò richiede autocontrollo perché va contro il proprio istinto», spiega Denson. Poi, si è messa alla prova la loro aggressività: potevano “punire” una persona che li aveva insultati con un’esplosione di rumore decidendo volume e durata del suono. Chi aveva fatto il training della mano fu molto più clemente.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<strong style="box-sizing: border-box;">STRESSATI.</strong> Tuttavia, anche se si può rinforzare con l’allenamento, l’autocontrollo risente dello stress. Questo perché funziona come una riserva limitata di energia, che si consuma e che deve essere rigenerata. Così, se la nostra forza di volontà è già stata messa alla prova (ad esempio, dopo un periodo di superlavoro per rispettare una scadenza), diventa difficile restare padroni di sé e non resistere a qualche tentazione.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
Lo dimostra anche uno studio della Monmouth University (Usa) su persone sentimentalmente impegnate: coloro a cui era stato vietato dagli sperimentatori di mangiare dei biscotti appena sfornati, subito dopo erano più inclini a flirtare via chat con uno sconosciuto. Dover resistere ai dolci aveva indebolito il loro autocontrollo. Quando le proprie risorse sono esaurite si diventa anche più aggressivi. È stato dimostrato che, dopo una giornata pesante, si è più suscettibili alle critiche del partner e più insofferenti ai suoi difetti: mandarsi al diavolo, in questi casi, è un attimo!</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<strong style="box-sizing: border-box;">NON ESAGERARE.</strong> Eppure non si può, e non si deve, rinunciare del tutto alla spontaneità. Le persone fredde e impassibili perdono ogni naturalezza, con conseguenze, anche in questo caso, sulla loro vita sociale: «Se non si inviano segnali di ciò che si prova, non c’è scambio emotivo e le relazioni ne risentono. Diventa più difficile, per esempio, creare legami di amicizia», dice Meazzini. È vero che molto dipende anche dalla propria cultura (si pensi al famoso aplomb inglese e alla proverbiale riservatezza giapponese), ma in generale l’impenetrabilità tiene lontani gli altri.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
E allora, nel caso della rabbia, come va gestita? Dipende. Lo psicologo James Averill del-l’Università del Massachusetts (Usa) ne ha individuati tre tipi. La prima è la rabbia “malevola” che esprime disprezzo o desiderio di vendetta; la seconda è di “sfogo”, scarica una tensione, spesso su chi non ha colpa. C’è poi una rabbia “costruttiva”, quella che fa valere le proprie ragioni, comunica coinvolgimento e rafforza le relazioni (per esempio, se è rivolta a un amico gli fa capire che è importante per noi). Ecco, questa forse è la rabbia giusta, per la quale ogni tanto si può anche perdere il controllo.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<strong style="box-sizing: border-box;">RABBIA BUONA.</strong> C’è anche un’altra rabbia “positiva”, quella che ci aiuta a reagire e a uscire dai guai. È l’emozione che nell’evoluzione ha aiutato i nostri antenati a difendere se stessi e la prole dalle minacce dell’ambiente e che, a differenza della paura, li spingeva all’attacco e non alla fuga.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
È anche la stessa rabbia positiva che nella vita di tutti i giorni ci dà l’energia per abbattere l’ostacolo che ci impedisce di realizzare un bisogno o un desiderio: scatta in noi quando ci sentiamo defraudati di qualcosa, o quando non accettiamo un’ingiustizia. Insomma, senza questa “energia rabbiosa” non avremmo la forza necessaria per affermare i nostri valori e far valere i nostri diritti. Anche, per esempio, nel mondo del lavoro.</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<strong style="box-sizing: border-box;">SI CHIAMA LIGET.</strong> Esiste infatti quell’energia rabbiosa che ci fa perdere le staffe, ma che ci spinge a lavorare di più: è una rabbia associata a un senso di ottimismo e di vitalità. Tra gli ilongot, tribù di cacciatori di teste che vivono nelle giungle della Nueva Vizcaya, nelle Filippine, la chiamano liget. Negli anni Ottanta, l’antropologa americana Michelle Rosaldo la portò alla conoscenza dei lettori occidentali. «Se non fosse per il liget – dicevano gli ilongot a Rosaldo – non avremmo una vita e non lavoreremmo mai».</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
fonte: www.focus.it</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
Gestisci meglio la rabbia con uno <a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/">Psicologo Pescara</a><br />
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Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-47683948680189367762017-08-29T07:56:00.004-07:002017-08-29T08:03:45.043-07:00L'intestino forse la causa dell'ansia..<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-H9YQlm5mRoI/WaWAXcvws5I/AAAAAAAAAR4/fCFpAvnP8bM84Reosqz0CYF8MBANVZTKgCLcBGAs/s1600/colon.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="447" data-original-width="800" height="178" src="https://4.bp.blogspot.com/-H9YQlm5mRoI/WaWAXcvws5I/AAAAAAAAAR4/fCFpAvnP8bM84Reosqz0CYF8MBANVZTKgCLcBGAs/s320/colon.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 16px;">Ansiosi? La chiave potrebbe stare nei batteri dell'intestino. È stato infatti rilevato un legame tra alcuni regolatori dei geni nel cervello (detti microRNA), che giocano in ruolo chiave nell'ansia e in malattie correlate, e i batteri intestinali. È quanto emerge da uno studio dell'Università di Cork, in Irlanda, pubblicato sulla rivista Microbiome. Gli studiosi hanno preso in esame dei topi, scoprendo che i microRNA cambiavano negli animali liberi da microbi. Questi topi erano tenuti in una bolla libera da germi e mostravano in genere ansia, deficit nella socialità e nella cognizione e comportamenti simili alla depressione. In particolare, le zone più influenzate erano l'amidgala, che gestisce le emozioni, e la corteccia prefrontale, legata fra le altre cose all'espressione della personalità, al prendere delle decisioni. Tutte e due le aree coinvolte sono implicate nello sviluppo di ansia e depressione. "I microbi intestinali sembrano influenzare i microRNA nell'amigdala e nella corteccia prefrontale- spiega Gerard Clarke, tra gli autori dello studio- questo è importante perché possono influenzare processi fisiologici fondamentali per il funzionamento del sistema nervoso centrale e in regioni del cervello (come appunto l'amigdala e la corteccia prefrontale) che sono fortemente implicate nello sviluppo di ansia e depressione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">Per la tua ansia chiama uno <a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/">Psicologo a Pescara</a>.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;"> </span><a href="http://dottdivenanzioluca.tel/"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #333333; font-family: arial, helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: white;">Fonte: www.ansa.it</span></span>Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-56573511007482048082017-08-02T03:12:00.002-07:002017-08-02T03:45:51.106-07:00La dipendenza da Internet<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="-webkit-font-kerning: none; text-shadow: rgb(0, 0, 0) 0px 1px 0px;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-5K4S8wwzGiY/WYGlFTYYJdI/AAAAAAAAARo/t69gcS4730wLmFiOrYJbJxrbrQJWluMkgCLcBGAs/s1600/dipendenza-internet-navigare-sicuri-1024x682.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="682" data-original-width="1024" height="213" src="https://3.bp.blogspot.com/-5K4S8wwzGiY/WYGlFTYYJdI/AAAAAAAAARo/t69gcS4730wLmFiOrYJbJxrbrQJWluMkgCLcBGAs/s320/dipendenza-internet-navigare-sicuri-1024x682.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="-webkit-font-kerning: none; text-shadow: rgb(0, 0, 0) 0px 1px 0px;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="-webkit-font-kerning: none; text-shadow: rgb(0, 0, 0) 0px 1px 0px;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="-webkit-font-kerning: none; text-shadow: rgb(0, 0, 0) 0px 1px 0px;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Secondo un recente studio, pubblicato su “Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking”, il giocare eccessivo su Internet può portare, nel tempo, a livelli più bassi di Epinefrina e Norepinefrina. </span></div>
<div style="line-height: normal; text-align: justify;">
<h3>
</h3>
<h4>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;">I risultati, in particolare, forniscono la prova della riduzione della regolazione automatica dello <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/"><span style="-webkit-font-kerning: none; -webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 238); color: #551a8b;">stress </span></a>e l’aumento dei livelli di <a href="http://lucadivenanzio.it/psicologo-ansia-pescara/"><span style="-webkit-font-kerning: none; -webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 238); color: #551a8b;">Ansia </span></a>tra gli <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/"><span style="-webkit-font-kerning: none; -webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 238); color: #551a8b;">adolescenti </span></a>con dipendenza da gioco online. Dipendenza da gioco online e stress.La dipendenza dal gioco online è definito come l’uso eccessivo o compulsivo dei giochi, che interferisce con la vita quotidiana, che causa la tendenza ad isolarsi dal contesto sociale ed a concentrarsi quasi completamente sulle attività correlate ad esso. Esso sta diventando un serio problema di salute tra i giovani di tutto il mondo, con un numero crescente di adolescenti che vengono considerati a rischio. La ricerca, infatti, ha indicato che un uso eccessivo e ripetitivo del gioco su internet può alterare la struttura del cervello e le funzioni sottostanti specifici processi cognitivi, il che comporta un deficit nel controllo della funzionalità cognitiva, responsabile, a sua volta, di questa tipologia di dipendenza.Inoltre, è stato ipotizzato che la dipendenza da gioco online sia fortemente correlata allo stress, il quale, si sa, innesca diversi cambiamenti fisiologici. Infine, è stato chiarito come questo sia accompagnato, spesso, da altre condizioni associate con lo stress, come Ansia, <a href="http://lucadivenanzio.it/psicologo-depressione-pescara/"><span style="-webkit-font-kerning: none; -webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 238); color: #551a8b;">Depressione</span></a>, o Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività (DDAI). </span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;">La risposta allo stress.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;">Normalmente, una risposta adattativa allo stress aiuta gli individui ad adattarsi agli stimoli interni ed esterni, attivando alcuni sistemi, tra i quali il più importante è quello adrenergico simpatico. Quest’ultimo rilascia le catecolamine, ovvero Dopamina, Norepinefrina ed Epinefrina, le quali regolano l’attività dalle terminazioni nervose simpatiche e dalle ghiandole surrenali. Interruzioni a cavallo di tale rete sono state associate con la dipendenza da gioco online. </span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;">Lo studio ed i risultati. </span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;">Per lo studio, condotto dalla Dott. essa Nahyun Kim della Keimyung University College of Nursing, furono analizzati i campioni di sangue di 230 studenti delle scuole superiori in una città della Corea del Sud, per valutare i livelli di Dopamina, Epinefrina e Norepinefrina.Inoltre, ai partecipanti alla ricerca fu chiesto di rispondere a dei questionari che valutavano la dipendenza da gioco online ed i livelli di ansia.Il fine ultimo era quello di indagare se ci fosse un collegamento tra i livelli di catecolamine nel sangue e quelli d’Ansia e, se così, quale fosse l’influenza sulla possibilità di sviluppare una dipendenza da gioco online e sui livelli di stress.I risultati rivelarono che i livelli di Epinefrina e Norepinefrina erano significativamente più bassi nel gruppo con Dipendenza da gioco su internet, rispetto a quelli del gruppo con soggetti non dipendenti, mentre non c’erano differenze significative tra i gruppi per quel che riguardava i livelli di Dopamina.Inoltre, i livelli di ansia del gruppo con dipendenza erano significativamente più alti quando confrontati con i soggetti non dipendenti, nonostante non ci fosse nessuna relazione tra questa e le catecolamine analizzate.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;">Considerazioni finali.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-weight: normal; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;">I risultati forniscono la prova che il giocare eccessivo su Internet può portare, nel tempo, a livelli più alti di Ansia, ma anche a livelli periferici più bassi di Epinefrina e Norepinefrina, le quali alterano la regolazione automatica dello stress.I ricercatori hanno concluso: “In base a questi effetti fisiologici e psicologici, gli interventi pensati per prevenire e curare la dipendenza da gioco online dovrebbero prevedere di stabilizzare l’Epinefrina, Norepinefrina ed i livelli di Ansia negli adolescenti”, trova la tua strada con uno <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/"><span style="-webkit-font-kerning: none; -webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 238); color: #551a8b;">Psicologo a Pescara.</span></a> </span></div>
<div style="line-height: normal; min-height: 18px; text-align: justify;">
<br /></div>
</h4>
</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; line-height: normal; min-height: 18px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; line-height: normal; min-height: 18px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-kerning: none; text-shadow: 0.0px 1.0px 0.0px #000000;"></span></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; line-height: normal; text-align: center;">
<span style="font-kerning: none; text-shadow: 0.0px 1.0px 0.0px #000000;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><a href="http://dottdivenanzioluca.tel/"><span style="color: red;">Chiedi Maggiori Informazion</span><span style="color: #cc0000;">i</span></a><span style="color: #cc0000;"> </span></span></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(101, 101, 101); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #656565; font-family: Verdana; font-size: 13px; line-height: normal; min-height: 16px; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none; text-shadow: 0.0px 1.0px 0.0px #000000;"></span><br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(101, 101, 101); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #656565; font-family: Verdana; font-size: 13px; line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-kerning: none; text-shadow: 0.0px 1.0px 0.0px #000000;">Fonte: PsyPost.org </span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(101, 101, 101); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #656565; font-family: Arial; font-size: 13px; line-height: normal;">
<br /></div>
<br />
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(102, 102, 102); -webkit-text-stroke-width: initial; background-color: white; color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 13px; line-height: normal;">
<span style="font-kerning: none; text-shadow: 0.0px 1.0px 0.0px #000000;"><i>(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)</i></span></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-12840485787730901132017-07-23T11:39:00.002-07:002017-07-23T11:39:51.580-07:00Se la colpa è sempre degli altri....<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-3BXQQq-zAvY/WXTs_eM0iHI/AAAAAAAAARY/-N9SNTw-1vYAveLZhfaWdknQhBd7ZB-iwCLcBGAs/s1600/colpa%2Baltri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="325" data-original-width="490" height="212" src="https://1.bp.blogspot.com/-3BXQQq-zAvY/WXTs_eM0iHI/AAAAAAAAARY/-N9SNTw-1vYAveLZhfaWdknQhBd7ZB-iwCLcBGAs/s320/colpa%2Baltri.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La responsabilità e la colpa di tutto ciò che mi accade è
sempre degli altri.”, “Sono gli altri i responsabili delle mie disgrazie.
Io non ne ho colpa.”. Vi sono familiari queste frasi? Vi identificate con esse
o conoscete persone che pensano in questo modo e che incolpano sempre gli altri
dei propri errori?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ci sono molte persone incapaci di accettare la
responsabilità delle proprie azioni. E quando un individuo non è in grado
di ammettere che è lui stesso ad avere in mano le redini della propria vita,
che è lui che agisce, difficilmente si renderà artefice del proprio destino. In
questi casi c’è sempre un colpevole per le sue disgrazie: ovviamente è sempre
qualcun altro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">È il suo partner, è sua madre, la cognata, quella persona
che ha conosciuto… Il repertorio è ampio. Tanto più ampio quanto lo si
desidera. La cecità più limitante è quella di non poter accettare quella
parte di noi che ci appartiene, che per fortuna ci appartiene, e che non è né
degli altri né del fato. La negazione più assoluta e la convinzione che la
colpa di ciò che ci accade sia sempre degli altri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Proiettano esternamente le loro responsabilità per non
farsene carico</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Esistono veri artisti del mascherare la realtà e
giustificarla dicendo a se stessi: la responsabilità non è mia. Non si
pentono né si fanno problemi a ricorrere all’autoinganno, in parte perché sono
abituati a realizzare incoscientemente questo processo. Tuttavia, l’autoinganno
non smette di essere un limite importante, che sfuma la realtà e la rende
sempre più appannata. Più caotica, più ostile.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Perdiamo il senso delle cose quando facciamo ricadere sugli
altri le nostre responsabilità, quando agiamo in maniera capricciosa,
quando ci frustriamo perché l’altro non risponde come vorremo alle nostre
richieste. Perché non può o non vuole. E quella non è la nostra guerra. Noi
siamo i soldati che agiscono di conseguenza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Queste persone impiegano gran parte del loro tempo a
lamentarsi. La lamentela è la loro bandiera. Non è mai sufficiente. Possono
lamentarsi di ogni minimo ed insignificante dettaglio. Sono totalmente
incapaci di digerire la frustrazione. Diventano veri tiranni del loro
regno. La cosa peggiore è che i danni feriscono prima loro e poi le persone che
amano.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Gli altri non soddisfano sempre le nostre aspettative</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Questo ha molto a che fare con il fatto di non conoscersi
bene, di non aver approfondito su se stessi e di avvertire le proprie ombre
come altrui. Conoscersi ed accettarsi ora, in questo momento, è il primo passo
verso il cambiamento. Se una persona non conosce i suoi bisogni, i suoi
impulsi e non sa da dove nascono le sue azioni, difficilmente potrà cercare o
trovare una soluzione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Se qualcuno non presta loro attenzione, piagnucoleranno come
bambini, cercheranno di attirare l’attenzione, di manifestarsi a tutti i costi. Tutti
o quasi tutti i mezzi sono validi in questa guerra. L’altro deve riconoscerli
ad ogni costo. E quando questi non dedica loro le attenzioni che vogliono,
si infuriano, si arrabbiano. Gli augurano tutto il male possibile e lo rendono
colpevole delle loro frustrazioni; attribuiscono a questi la colpa per evitare
future delusioni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Una frustrazione che nasce nel momento in cui qualcuno non
lascia tutto e si impegna per soddisfare le loro necessità. D’altro canto,
in alcuni casi le persone che hanno intorno risolvono i loro problemi in
modo talmente veloce da non rendersene nemmeno conto. In tali situazioni,
sentono di non dover ringraziare nessuno, perché per gli altri è quasi un
obbligo rispondere alla loro domande.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Recuperate le frecce che scoccate e ci guadagnerete in
maturità</span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non percepiscono gli altri come individui separati da se
stessi. Sono schiavi che devono soddisfare le loro tiranniche
necessità. Io ordino e tu obbedisci. E se non obbedisci, ti farò sentire
in colpa e responsabile delle mie disgrazie. Questo è il modo in cui pensano.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Nel momento in cui recupereremo tutte le frecce che abbiamo
scoccato, potremo prendere coscienza delle situazioni e rimediare a quella
cecità indisponente che abbiamo reso la nostra bandiera. Il punto di
partenza è sempre la comunicazione con
l’esterno e con i propri schemi mentali. Parliamo di un’abitudine che è
difficile da spezzare, maturata nel tempo, ma dalla quale si può guarire se si
riceve il giusto<a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" target="_blank"> aiuto.</a></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: #f2f2f2; color: #5f5f5f; font-family: "quicksand" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px;">Fonte: www.lamenteemeravigliosa.it</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" target="_blank"><span style="color: red; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Se ti ritrovi nell'articolo chiedi supporto</span></a></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-11320230349581679752017-07-19T03:07:00.003-07:002017-07-19T03:26:16.131-07:00La mancanze di desiderio è un problema?<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-WvWfzF7__wE/WW8vcdwm20I/AAAAAAAAARE/YsJ4GDiq-dIs7GZIcsYTzLmqP56Ejrs9QCLcBGAs/s1600/problemi-sessuali.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="274" data-original-width="500" height="348" src="https://4.bp.blogspot.com/-WvWfzF7__wE/WW8vcdwm20I/AAAAAAAAARE/YsJ4GDiq-dIs7GZIcsYTzLmqP56Ejrs9QCLcBGAs/s640/problemi-sessuali.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;"><br /></strong></span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;"><br /></strong></span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;">Quando si parla di problemi sessuali, pensiamo subito a quelli relazionati con l’orgasmo.</strong> Si commenta spesso sull’eiaculazione precoce negli uomini o sulla difficoltà delle donne di raggiungere l’orgasmo, ma sono gli unici problemi di natura sessuale?</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;">Ovviamente no. Tra le difficoltà che possono influire sulla nostra vita sessuale,</span><span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"> </span><span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;">ne troviamo <strong style="box-sizing: border-box;">altre che non sappiamo come risolvere o che non riteniamo essere nemmeno un problema</strong>. In questo articolo ci concentriamo sulla fase precedente all’incontro sessuale, quella che si presuppone nasca e venga alimentata dal desiderio. Cercheremo così di identificare in quali occasioni parlare di un reale problema e di come risolverlo. Continuate a leggere!</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;"><span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri";">COME FUNZIONA LA RISPOSTA SESSUALE UMANA?</span></strong></span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;">Prima di tutto, è importante <strong style="box-sizing: border-box;">avere ben chiaro come funziona la risposta sessuale umana</strong>. Questa si compone di cinque fasi:</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;">Desiderio</strong>: è qui che comincia la risposta sessuale. Questa fase è caratterizzata dalla presenza di pensieri o fantasie sessuali, dal desiderio che avvenga l’attività sessuale e da possibili cambiamenti ormonali.</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;">Eccitazione</strong>: è la seconda fase. Si prova una soggettiva sensazione di eccitazione, ma non solo: il corpo si prepara all’attività sessuale. Si verificano alcuni cambiamenti sia nell’uomo sia nella donna, al fine di realizzare l’atto sessuale</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;">Orgasmo</strong>: segue l’eccitazione. Oltre ad una serie di contrazioni nel corpo dell’uomo e della donna, produce una sensazione e uno stato di piacere.</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;">Risoluzione</strong>: dopo l’orgasmo, si prova una sensazione di sollievo e rilassamento man mano che il corpo torna allo stato precedente alla risposta sessuale</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;">Soddisfazione sessuale</strong>: componente psicologica soggettiva che accompagna il rilassamento sessuale con il quale termina la risposta sessuale.</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;">In ognuna di queste fasi possono verificarsi alcuni problemi che impediscono di avere rapporti sessuali soddisfacenti</strong>. Queste difficoltà possono essere classificate in diverse dimensioni: temporale, spaziale, situazionale, grado di gravità ed eziologica.</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;">Rispetto alla prima, se la disfunzione c’è sempre stata, si parlerà di fase primaria, mentre se compare a partire da un determinato momento, sarà secondaria. Se è presente in ogni situazione, la chiameremo generale; situazionale se è associata a circostanze concrete. Per quanto riguarda la gravità, può trattarsi di totale se si prova al massimo livello, o parziale se questo non accade. Rispetto all’eziologia, <strong style="box-sizing: border-box;">in funzione delle cause che la provocano può essere organica o funzionale</strong>.</span><span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"> </span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; font-size: small;"><strong style="box-sizing: border-box;"><span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri";">I PROBLEMI DEL DESIDERIO SESSUALE</span></strong></span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;">Nella prima fase della risposta sessuale umana possono comparire diverse difficoltà. Una di queste è il ridotto desiderio sessuale, <strong style="box-sizing: border-box;">ma anche un desiderio troppo elevato condurrebbe ad una condotta problematica</strong>. Anche così, la disfunzione più comune in questa fase sarebbe il desiderio sessuale inibito, che può sfociare in avversione verso i propri rapporti sessuali (diventano un obbligo e non sono più visti come momenti di piacere). L’inibizione del desiderio sessuale è una riduzione anomala e persistente del desiderio e della voglia di portare a termine l’attività sessuale.</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;">Perché accade? <strong style="box-sizing: border-box;">Le cause sono diverse</strong>. Iniziando dalla relazione di <strong style="box-sizing: border-box;">coppia</strong>, magari è segnata dai litigi o è monotona oppure uno dei due membri soffre di una disfunzione sessuale; tutto ciò può causare l’inibizione del desiderio sessuale che nasce dall’anticipazione di una situazione piacevole. Se l’atto sessuale non viene percepito come piacevole a tutti i livelli, è difficile che si presenti il desiderio.</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;">Tuttavia, ci sono anche altre cause. A livello fisico influiscono problemi medici o l’assunzione di droghe o farmaci. Seguendo questa linea, <strong style="box-sizing: border-box;">questi problemi possono essere causati anche dagli anticontraccettivi orali o dalla stanchezza fisica</strong>.</span><span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"> </span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;">Per quanto riguarda i fattori psicologici ed individuali, possono influire l’ansia, lo stress e la <strong style="box-sizing: border-box;">depressione,</strong>avere un orientamento sessuale ambivalente o parafilia. Le esperienze sessuali traumatiche sono un altro possibile fattore scatenante. Quest’ultimo può far sì che<strong style="box-sizing: border-box;"> l’inibizione derivi da un’avversione sessuale</strong>: un sentimento di ripugnanza estrema verso i rapporti sessuali.</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<span style="box-sizing: border-box; font-family: "calibri"; font-size: small;">Il fatto è che, essendo il desiderio sessuale la prima fase di questa risposta, un problema in questo aspetto condiziona enormemente l’attività sessuale e, pertanto, la conseguente soddisfazione. <strong style="box-sizing: border-box;">Dati i benefici associati alla pratica sessuale, è importante cercare l’aiuto professionale di uno <a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" target="_blank"><span style="color: black;">psicologo a pescara</span></a></strong> se si soffre di problemi di questo tipo…. È tutto nelle vostre mani!</span><span style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: "calibri"; font-size: small;"> </span></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<br />
<b style="color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red;"> <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; text-decoration: none;"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></b></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
“Esiste una sola forza motrice: il desiderio”</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
-Aristotele-</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
<br /></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: rgb(95, 95, 95) !important; font-family: Quicksand, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 16px; text-align: justify !important;">
Fonte: www.lamenteemeravigliosa.it</div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-28365599045037850002017-06-30T08:29:00.000-07:002017-06-30T09:44:46.427-07:00Dolori senza cause apparenti....<div style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<strong style="box-sizing: border-box;"><br /></strong>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-yYTrR3dLu9M/WVZua75MmlI/AAAAAAAAAQ0/MkP_S24ZM0Ic0Tl0pa-RxWR3E609fYiugCLcBGAs/s1600/somatizz.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="459" data-original-width="600" height="244" src="https://2.bp.blogspot.com/-yYTrR3dLu9M/WVZua75MmlI/AAAAAAAAAQ0/MkP_S24ZM0Ic0Tl0pa-RxWR3E609fYiugCLcBGAs/s320/somatizz.jpg" width="320" /></a></div>
<strong style="box-sizing: border-box;"><br /></strong>
<strong style="box-sizing: border-box;"><br /></strong>
<strong style="box-sizing: border-box;"><br /></strong>
<strong style="box-sizing: border-box;">Cosa sono i disturbi di somatizzazione?</strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
In letteratura si è fatto spesso riferimento ai problemi psicosomatici (le patologie fisiche dove i fattori emotivi svolgono un ruolo importante) come problematiche comuni che affliggono molte persone. Alcune però sembrano soffrire di continue patologie fisiche non riconducibili ad una condizione nota o ad un agente patogeno; lamentele generiche, dolori improvvisi, problemi gastrointestinali e difficoltà sessuali sono solo alcuni dei sintomi tipici che possono essere riporati. Dopo accertamenti medici effettuati per capire l'origine di questi dolori molto spesso si scopre che non ci sono cause organiche da cui può derivare direttamente il malessere.</div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
Il DSM IV inserisce il disturbo di somatizzazione all'interno dei <strong style="box-sizing: border-box;">disturbi somatoformi</strong>. Secondo il manuale una persona è affetta da disturbo di somatizzazione se lamenta nel corso della sua vita sintomi dolorosi (per es.,cefalea, mal di schiena, articolazioni doloranti), due sintomi gastrointestinali (per es., colite, diarrea, nausea), un sintomo sessuale che non sia il solo dolore (per es., dolori mestruali, indifferenza sessuale, disfunzioni dell’erezione) e un sintomo pseudo-neurologico (per es., sintomi di conversione, come deficit della coordinazione o dell’equilibrio, vertigini, paralisi o ipostenia localizzate, difficoltà a deglutire o nodo alla gola).</div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
Il DSM V ha abolito la dicitura “somatizzazione” e fatto convergere nel <strong style="box-sizing: border-box;">disturbo con sintomi somatici</strong> semplice o complesso, a seconda della durata dei sintomi, il disturbo da somatizzazione l'ipocondria, il disturbo algico e il disturbo indifferenziato somatoforme.</div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<strong style="box-sizing: border-box;">Disturbi di personalità o sindrome clinica?</strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
Questi cambiamenti terminologici e diagnostici spiegano bene la complessità della materia e l'etereogenità del concetto. Altri manuali come il PDM infatti ci invitano a considerare <strong style="box-sizing: border-box;">il disturbo di somatizzazione non solo come una sindrome</strong>, <strong style="box-sizing: border-box;">ma anche come</strong> una sequenza di pattern stabili facente parte del carattere della persona: il manuale li classifica come <strong style="box-sizing: border-box;">disturbi somatizzanti di personalità. </strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
I problemi psicosomatici sembrano interessare soprattutto individui con uno scarso controllo sugli eventi e culture in cui è scoraggiata l’espressione verbale delle emozioni. La letteratura empirica sugli aspetti caratteriali è scarsa, data la difficoltà di distinguere il disturbo da una patologia fisica non diagnosticata. <strong style="box-sizing: border-box;">L’esperienza clinica suggerisce l’esistenza del disturbo caratterizzato dalla tendenza abituale ad esprimere le emozioni, soprattutto quelle negative, tramite il corpo</strong>. I pazienti somatizzanti sono noti per la loro <strong style="box-sizing: border-box;">alessitimia</strong>, cioè l’incapacità di esprimere verbalmente le proprie emozioni. Anche se la connessione tra somatizzazioni e alessitimia non è ancora oggetto di ricerche sufficienti, molti clinici sostengono che i bambini che non possono verbalizzare i propri sentimenti tendono ad agirli o a somatizzarli, lasciando così parlare i loro corpi al posto delle loro menti. <strong style="box-sizing: border-box;">I dolori di cui soffrono tali pazienti sono reali e quindi possono causare loro una grave compromissione dell’aspetto sociale.</strong> I somatizzatori cronici spesso raccontano di essersi sentiti inascoltati e possono agire verso gli altri come se fosse impossibile ricevere aiuto, ma anche in modo oppositivo. Sono spesso riscontrabili in queste persone fragilità fisica e malattie nella prima infanzia.</div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<strong style="box-sizing: border-box;">Cosa prova la persona?</strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
Al di là dei dubbi diagnostici su sindrome o disturbo di personalità ciò che emerge distintamente è la difficoltà, per chi ne soffre, a gestire mentalmente questa situazione: da una parte si è rassicurati dal fatto che non viene riscontrata nessuna patologia organica; dall'altra però si è preoccupati perchè il dolore fisico permane, apparentemente senza nessuna causa. Questa ambivalenza <strong style="box-sizing: border-box;">porta in molti casi a sentirsi disorientati, senza punti di riferimento, come se mancasse il terreno sotto i piedi, e con una vaga e generica paura di “impazzire”</strong>. Quello che spesso non si comprende di queste problematiche è che il dolore provato dalla persona è reale e non immaginario: chi sta accanto può pensare a delle lamentele eccessive, sottovalutare la sofferenza da essi provata o addirittura cominciare a pensare a un tentativo di manipolazione.</div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
Si è quindi creato un perfetto circolo vizioso che danneggia la salute del soggetto: <strong style="box-sizing: border-box;">situazioni di stress a più livelli sfociano in dolori fisici che alimentano, rinforzata dalla diffidenza dei familiari, la paura di impazzire, che a sua volta fa aumentare i livelli di stress, ansia ed insicurezza dell'individuo che peggiorano le condizioni del corpo.</strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
E' chiaro che questo meccanismo può apparire riduttivo e non rende giustizia alla complessità e diversità degli esseri umani e delle loro relazioni. E' utile però isolare questo tipo di dinamica comportamentale per capire quanto sia in questi casi un <strong style="box-sizing: border-box;">esercizio inutile e dannoso separare la sofferenza fisica da quella psicologica facendone una scala di valori e importanza.</strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<strong style="box-sizing: border-box;">Come si affronta il problema?</strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
Il pregiudizio di una scissione mente-corpo, tipica del 19° secolo, è ancora presente nella nostra cultura se non in termini di filosofia, almeno a livello di linguaggio. Chi controlla chi? Il corpo è controllato dalla mente o i problemi del corpo e del sistema immunitario si riflettono sulla salute psicologica? Oggi, nel 21° secolo questo è un dilemma che dovrebbe appassionare il giusto, tenendo presente come <strong style="box-sizing: border-box;">la priorità sia il benessere della persona</strong>. L'unificazione del modello medico con quello psicologico può aiutare a risolvere la controversia. <strong style="box-sizing: border-box;">La stretta collaborazione tra medico e psicologo, in particolare in questi tipi di disturbi sembra fondamentale per aiutare chi ne soffre ad uscire da questa situazione</strong>. Il somatizzatore solitamente non consulta lo psicoterapeuta, di sua iniziativa lo fa solo se disperato o se viene mandato in terapia, per questo <strong style="box-sizing: border-box;">il lavoro del medico è fondamentale nell'aprire uno spazio di pensabilità diverso nell'approcciare il problema</strong>. In psicoterapia poi <strong style="box-sizing: border-box;">l’accento verrà posto non sui sintomi fisici in sé ma sul fatto che essi sono un linguaggio che il paziente usa per rappresentarsi una condizione di disagio psichico</strong>.</div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
Il problema non consiste nella natura della sindrome, se organica o funzionale, ma nel peso relativo da attribuire ai diversi fattori psicologici, biologici e sociali.</div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
Fonte: http://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2311-disturbi-somatizzazione.html </div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<strong style="box-sizing: border-box;"><br /></strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<strong style="box-sizing: border-box;"><br /></strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<strong style="box-sizing: border-box;">Bibliografia</strong>:</div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
- PDM (a cura di), PDM. Manuale Diagnostico Psicodinamico. Presentazione all'edizione italiana di Vittorio Lingiardi e Franco Del Corno. Introduzione alla Parte II di Massimo Ammaniti. Introduzione alla Parte III di Nino Dazzi. Trad. di Francesco Gazzillo, Riccardo Pacifico, Angela Tagini. Milano: Raffaello Cortina, 2008, (ediz. orig.: Psychodynamic Diagnostic Manual [PDM]. Silver Springs, MD: Alliance of Psychoanalytic Organizations, </div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<div class="chapter-paragraph" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: start; vertical-align: baseline;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><b style="font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red;"> <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; text-decoration: none;"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px; text-align: start;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><b style="line-height: 18px;"><span style="font-size: xx-small;"><br /></span></b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px; text-align: start;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px; text-align: start;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><i style="font-size: x-small; line-height: 18px;">Dr. Di Venanzio il tuo <a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; text-decoration: none;" target="_blank">Psicologo Pescara</a></i></span></div>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 1.7em; margin-bottom: 8.5px;">
<br /></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-72207265767839771382017-06-27T10:42:00.003-07:002017-06-27T10:48:15.662-07:00L'uomo moderno ha in media 45.000 pensieri negativi!<div class="" data-block="true" data-editor="e4fbm" data-offset-key="1th0m-0-0" style="color: #1d2129; font-family: 'San Francisco', -apple-system, BlinkMacSystemFont, '.SFNSText-Regular', sans-serif; font-size: 14px; letter-spacing: -0.23999999463558197px; white-space: pre-wrap;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-qDKa0CCIo1g/WVKYrnbIzfI/AAAAAAAAAQk/Tp2IrVnollQNvQDrV6NM_7oBfxAl4KergCLcBGAs/s1600/pensieri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="340" data-original-width="650" height="207" src="https://2.bp.blogspot.com/-qDKa0CCIo1g/WVKYrnbIzfI/AAAAAAAAAQk/Tp2IrVnollQNvQDrV6NM_7oBfxAl4KergCLcBGAs/s400/pensieri.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="1th0m-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="1th0m-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="1th0m-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="1th0m-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="1th0m-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="1th0m-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="1th0m-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="1th0m-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span data-offset-key="1th0m-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="1th0m-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<div style="text-align: justify;">
<span data-offset-key="1th0m-0-0" style="font-family: inherit;">Una ricerca Australiana ha scoperto che noi abbiamo 60.000 pensieri al giorno..</span></div>
</div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="e4fbm" data-offset-key="8q233-0-0" style="color: #1d2129; font-family: 'San Francisco', -apple-system, BlinkMacSystemFont, '.SFNSText-Regular', sans-serif; font-size: 14px; letter-spacing: -0.23999999463558197px; white-space: pre-wrap;">
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="e4fbm" data-offset-key="3njt9-0-0" style="color: #1d2129; font-family: 'San Francisco', -apple-system, BlinkMacSystemFont, '.SFNSText-Regular', sans-serif; font-size: 14px; letter-spacing: -0.23999999463558197px; white-space: pre-wrap;">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="3njt9-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<div style="text-align: justify;">
<span data-offset-key="3njt9-0-0" style="font-family: inherit;">E la cosa ancora più stupefacente è che di questi 60.000 pensieri il 95% sono gli stessi pensieri di ieri e del giorno prima e di quello ancora prima. La mente è come una radio che trasmette lo stesso disco all'infinito.</span></div>
</div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="e4fbm" data-offset-key="ep8m9-0-0" style="color: #1d2129; font-family: 'San Francisco', -apple-system, BlinkMacSystemFont, '.SFNSText-Regular', sans-serif; font-size: 14px; letter-spacing: -0.23999999463558197px; white-space: pre-wrap;">
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="e4fbm" data-offset-key="dtcci-0-0" style="color: #1d2129; font-family: 'San Francisco', -apple-system, BlinkMacSystemFont, '.SFNSText-Regular', sans-serif; font-size: 14px; letter-spacing: -0.23999999463558197px; white-space: pre-wrap;">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="dtcci-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<div style="text-align: justify;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;">E questo non sarebbe così terribile se non fosse per la statistica successiva: per la persona media l'80% di questi pensieri abituali sono pensieri negativi. Questo significa che ogni giorno la maggior parte delle persone ha più di 45.000 pensieri negativi!!</span></div>
</div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="dtcci-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="dtcci-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="dtcci-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"></span><br />
<div class="post-body entry-content" id="post-body-8378354234211718765" itemprop="description articleBody" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; letter-spacing: normal; line-height: 1.4; position: relative; white-space: normal; width: 570px;">
<div class="chapter-paragraph" style="box-sizing: border-box; font-size: 13.2px; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; vertical-align: baseline;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><b style="font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red;"> </span><span style="color: red;"> <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; text-decoration: none;"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></b></span></div>
<div style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><b style="line-height: 18px;"><span style="font-size: xx-small;"><br /></span></b></span></div>
<div style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><i style="font-size: x-small; line-height: 18px;">Dr. Di Venanzio il tuo <a href="http://lucadivenanzio.it/" style="color: #888888; text-decoration: none;" target="_blank">Psicologo Pescara</a></i></span></div>
</div>
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;">
</span>
<br />
<span data-offset-key="dtcci-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
</div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-59049355614742922652017-05-27T01:59:00.001-07:002017-05-27T01:59:08.154-07:00Per le donne il Flirt è una vera minaccia al proprio rapporto<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-djvZv2gwC5w/WSk_0CFm_iI/AAAAAAAAAQU/4pvuTlHzWpcoF0gRwPGaHT7w0A9cOoR3QCLcB/s1600/come-flirtare-con-una-ragazza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="480" height="213" src="https://4.bp.blogspot.com/-djvZv2gwC5w/WSk_0CFm_iI/AAAAAAAAAQU/4pvuTlHzWpcoF0gRwPGaHT7w0A9cOoR3QCLcB/s320/come-flirtare-con-una-ragazza.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;">Per gli uomini, flirtare è come un gioco. Si fa non tanto perché l’altra sia più bella della propria partner, ma semplicemente perché è “un’altra”. Allo stesso tempo, però, si dimostrano poco disposti ad accettare lo stesso comportamento da parte della partner. Per le donne, invece è tutto più serio: il flirt con un bell’uomo, sebbene passeggero, diventa occasione di riflessione sulla natura del rapporto in corso. Questi differenti meccanismi di reazioni dipendono dalla differente atteggiamento di genere verso il “flirt”.</span></div>
<span style="background-color: white; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
È questo il risultato di una ricerca condotta da John E. Lydon dell’Università di Montreal e recentemente pubblicata nella rivista Journal of Personality and Social Psychology. Mentre gli uomini non percepiscono la persona con cui flirtano una minaccia per la loro relazione, le donne la vedono come una reale concorrente e si comportano di conseguenza per difendere la propria relazione. La ricerca è stata condotta su 724 uomini e donne eterosessuali nel corso di sette differenti esperimenti. In uno di questi, 71 uomini sono stati fatti incontrare con una donna attraente. La metà di essi hanno incontrato una single, che ha accettato il corteggiamento. L’altra metà una donna, che semplicemente li ha ignorati. </div>
</span><span style="background-color: white; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
A seguito dell’appuntamento, gli uomini sono stati sottoposti a un questionario, con domande del tipo: come reagirebbe se il suo partner si comportasse stranamente, come ad esempio rifiutare un appuntamento o inventarsi scusa improponibili su come ha passato la serata. Tra gli uomini, che poco prima avevano flirtato, solo il 12% sarebbe disposto a perdonare il partner. Tra le donne, che pure avevano effettuato il medesimo test con uomini attraenti, la percentuale di perdono sale al 17,5. “Di fronte a tali situazioni gli uomini giudicano i fatti diversamente dalle donne” è il commento di Lydon. È questa diversità di classificazione, di categorizzazione, dei comportamenti che determina una diversa capacità di resistenza alle tentazioni. E non, come si è soliti dire, una presunta debolezza verso ciò che tenta a produrre <span style="font-size: 12px;">determinati modi di agire.</span></div>
</span><br />
<span style="background-color: white; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px;"><br /></span>
<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px;">Fonte: </span><span style="color: #565656; font-family: Helvetic Neue, Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><span style="font-size: 12px;">http://salute24.ilsole24ore.com/articles/428</span></span><br />
<span style="color: #565656; font-family: Helvetic Neue, Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><span style="font-size: 12px;"><br /></span></span>
<span style="color: #565656; font-family: Helvetic Neue, Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><span style="font-size: 12px;"><br /></span></span>
<span style="color: #565656; font-family: Helvetic Neue, Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><span style="font-size: 12px;"><br /></span></span>
<span style="color: #565656; font-family: Helvetic Neue, Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><span style="font-size: 12px;"><br /></span></span>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-8378354234211718765" itemprop="description articleBody" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 1.4; position: relative; width: 570px;">
<div class="chapter-paragraph" style="box-sizing: border-box; font-size: 13.2px; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; vertical-align: baseline;">
<b style="font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red;"> </span><span style="color: red;"> <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; text-decoration-line: none;"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></b></div>
<div style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<b style="line-height: 18px;"><span style="font-size: xx-small;"><br /></span></b></div>
<div style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<br /></div>
<div style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<i style="font-size: x-small; line-height: 18px;">Dr. Di Venanzio il tuo <a href="http://lucadivenanzio.it/" style="color: #888888; text-decoration-line: none;" target="_blank">Psicologo Pescara</a></i></div>
<div style="clear: both;">
</div>
</div>
<div class="post-footer" style="background-color: #f9f9f9; border-bottom: 1px solid rgb(238, 238, 238); color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 10.8px; line-height: 1.6; margin: 20px -2px 0px; padding: 5px 10px;">
<div class="post-footer-line post-footer-line-1">
<span class="post-author vcard" style="margin-left: 0px; margin-right: 1em;">Pubblicato da <span class="fn" itemprop="author" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/Person"><a class="g-profile" data-gapiattached="true" data-gapiscan="true" data-onload="true" href="https://plus.google.com/111008329349989580344" rel="author" style="color: #888888; text-decoration-line: none;" title="author profile"><span itemprop="name">Dr. Luca Di Venanzio</span> </a></span></span><span class="post-timestamp" style="margin-left: -1em; margin-right: 1em;">a <a class="timestamp-link" href="http://tuttosullapsicologia.blogspot.it/2017/01/come-lemdr-puo-aiutare-i-supestiti-ed.html" rel="bookmark" style="color: #888888; text-decoration-line: none;" title="permanent link"><abbr class="published" itemprop="datePublished" style="border: none;" title="2017-01-27T02:10:00-08:00">02:10</abbr></a> </span><span class="reaction-buttons" style="margin-right: 1em;"></span><span class="post-comment-link" style="margin-right: 1em;"><span class="cmt_count_iframe_holder" data-count="0" data-onclick="" data-post-url="http://tuttosullapsicologia.blogspot.it/2017/01/come-lemdr-puo-aiutare-i-supestiti-ed.html" data-url="http://tuttosullapsicologia.blogspot.com/2017/01/come-lemdr-puo-aiutare-i-supestiti-ed.html" id="_id_024908049358611884" style="background: transparent; border-style: none; display: inline-block; float: none; font-size: 1px; height: 11px; line-height: normal; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: text-top; width: 58px;"><iframe data-gapiattached="true" frameborder="0" hspace="0" id="I0_1495875356379" marginheight="0" marginwidth="0" name="I0_1495875356379" ng-non-bindable="" scrolling="no" src="https://apis.google.com/u/0/_/widget/render/commentcount?usegapi=1&linkify=true&href=http%3A%2F%2Ftuttosullapsicologia.blogspot.it%2F2017%2F01%2Fcome-lemdr-puo-aiutare-i-supestiti-ed.html&query=http%3A%2F%2Ftuttosullapsicologia.blogspot.com%2F2017%2F01%2Fcome-lemdr-puo-aiutare-i-supestiti-ed.html&preexisting_count=0&view_type=FILTERED_POSTMOD&font-family=Arial&font-size=10px&color=%23666666&hl=it&origin=http%3A%2F%2Ftuttosullapsicologia.blogspot.it&gsrc=3p&jsh=m%3B%2F_%2Fscs%2Fapps-static%2F_%2Fjs%2Fk%3Doz.gapi.it.U-rzYB7rouE.O%2Fm%3D__features__%2Fam%3DAQ%2Frt%3Dj%2Fd%3D1%2Frs%3DAGLTcCPhSEwzaMQjERi1t4RuLPBg82VirA#_methods=onPlusOne%2C_ready%2C_close%2C_open%2C_resizeMe%2C_renderstart%2Concircled%2Cdrefresh%2Cerefresh%2Conclick%2Conready&id=I0_1495875356379&parent=http%3A%2F%2Ftuttosullapsicologia.blogspot.it&pfname=&rpctoken=25556524" style="border-style: none; height: 11px; left: 0px; margin: 0px; position: static; top: 0px; visibility: visible; width: 58px;" tabindex="0" title="<style>body {background-color: transparent;}</style><style>a, span {font-family:'Arial';font-size: 10px;color: #666666;display: block;}</style>
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</div>
<span style="color: #565656; font-family: Helvetic Neue, Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif;"><span style="font-size: 12px;"><br /></span></span>Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-83783542342117187652017-01-27T02:10:00.001-08:002017-01-27T02:10:38.149-08:00Come l'EMDR può aiutare i supestiti ed il dolore della perdita...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-MpW--JEpAyk/WIsa9Ah1sVI/AAAAAAAAAP8/MnAdHMYGO-8YshKAQozxu38QQpMaR54gwCLcB/s1600/rigopiano%2Bvalanga-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-MpW--JEpAyk/WIsa9Ah1sVI/AAAAAAAAAP8/MnAdHMYGO-8YshKAQozxu38QQpMaR54gwCLcB/s320/rigopiano%2Bvalanga-2.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
RIVIVERE un evento traumatico per integrarlo nella propria coscienza, superando i sintomi psicopatologici conseguenti alla sua mancata elaborazione: è l'obiettivo ideale di molti trattamenti psicoterapeutici, che si propongono di aiutare i pazienti a prendere contatto con le proprie rappresentazioni psichiche non coscienti o non tollerabili, per imparare finalmente a gestirle. Ora i ricercatori sono riusciti a "visualizzare il trauma" nel cervello di persone colpite da eventi catastrofici e a documentare la sua elaborazione dopo un trattamento con la tecnica chiamata EMDR (Eye movement desensitization and reprocessing, o Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari).</div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Sebbene una certa diffidenza nei confronti dell'EMDR sia ancora presente, soprattutto in alcuni ambienti accademici e in relazione alla scientificità del metodo, il trattamento nel 2013 è stato riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità come efficace per la cura dei disturbi traumatici. Molti clinici esperti della tecnica si sono dedicati alla dimostrazione sperimentale della sua azione, con metodiche di visualizzazione che documentano l'attivazione di diverse aree del cervello, prima e dopo il trattamento, quando i soggetti rievocano le proprie memorie traumatiche. Isabel Fernandez dell'Associazione EMDR Italia, Marco Pagani del CNR e Giorgio Di Lorenzo dell'università di Roma "Tor Vergata" hanno presentato recentemente i risultati di una ricerca condotta su 60 volontari: nel cervello delle persone sopravvissute a eventi catastrofici è possibile documentare con l'elettroencefalogramma l'attivazione delle aree cerebrali legate alle rappresentazioni più cariche di significato emotivo quando viene rievocato il trauma, ma dopo il trattamento EMDR il ricordo traumatico attiva altre zone, dotate di maggiore capacità di elaborazione cognitiva.</div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Ideata alla fine degli anni '80 del secolo scorso dalla psicologa statunitense Francine Shapiro, l'EMDR nasce da un'osservazione casuale della sua fondatrice, che notò come i suoi occhi tendessero a spostarsi lateralmente quando si soffermava a rievocare alcune sue esperienze traumatiche; osservò anche che, richiamando più e più volte alla mente quei pensieri disturbanti, essi perdevano progressivamente la loro carica emotiva negativa.</div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Affascinata da tale fenomeno, cominciò a sperimentare il suo metodo: nel giro di sei mesi aveva raccolto una settantina di casi, nella maggior parte dei quali era riuscita a ridurre notevolmente l'ansia associata ai ricordi sgradevoli. Provò quindi ad applicare la tecnica a vittime di stupro o violenze e a reduci di guerra, confermando la validità delle proprie osservazioni.</div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Dopo più di venticinque anni i terapeuti che nel mondo utilizzano l'EMDR sono decine di migliaia e la tecnica è stata applicata con successo non solo nei casi di stress post-traumatico, ma anche nei disturbi psichici legati ai cosiddetti "traumi relazionali": rapporti difficili con le proprie figure di attaccamento che, per svariate ragioni, possono minare la costruzione di un'identità sicura e di una sufficiente fiducia in se stessi.</div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
La tecnica EMDR, che affonda le sue radici tanto nella psicologia quanto nella neurobiologia, può essere integrata con altri approcci e applicata da clinici con differenti orientamenti terapeutici, ma prettamente cognitivo-comportamentale.</div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: xx-small;">Fonte: www.repubblica.it</span></div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="border: 0px; color: #4b4b4b; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.199999809265137px; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; vertical-align: baseline;">
<b style="font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red;"> </span><span style="color: red;"> <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; text-decoration: none;"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></b></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<b style="line-height: 18px;"><span style="font-size: xx-small;"><br /></span></b></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<i style="font-size: x-small; line-height: 18px;">Dr. Di Venanzio il tuo <a href="http://lucadivenanzio.it/" style="color: #888888; text-decoration: none;" target="_blank">Psicologo Pescara</a></i></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-34870922674827581912017-01-25T09:02:00.002-08:002017-01-25T09:05:02.779-08:00Spendere soldi fa bene....<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-xptGdJ8sy5o/WIjZTF_bcvI/AAAAAAAAAPs/p3hTW2STYfE7kPcEqbuYYu-OaJ6xfPUkQCLcB/s1600/soldi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://2.bp.blogspot.com/-xptGdJ8sy5o/WIjZTF_bcvI/AAAAAAAAAPs/p3hTW2STYfE7kPcEqbuYYu-OaJ6xfPUkQCLcB/s320/soldi.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
C'è chi dice che con i <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">soldi</strong> non si possa comprare la <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">felicità</strong>, e <a href="http://www.salute24.ilsole24ore.com/articles/17499-i-soldi-fanno-la-felicita-gli-studiosi-dicono-di-no" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-attachment: scroll; background-image: url(http://salute24.ilsole24ore.com/images/url.png); background-position: 100% 50%; background-repeat: no-repeat no-repeat; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #777777; display: inline; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px 13px 0px 0px; text-decoration: none;" target="_blank">le ricerche sul tema condotte fino ad oggi sembrano confermare questa teoria</a>. Un nuovo <a href="http://pss.sagepub.com/content/early/2016/04/05/0956797616635200.abstract" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-attachment: scroll; background-image: url(http://salute24.ilsole24ore.com/images/url.png); background-position: 100% 50%; background-repeat: no-repeat no-repeat; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #777777; display: inline; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px 13px 0px 0px; text-decoration: none;" target="_blank">studio pubblicato su <span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; font-weight: normal; padding: 30px 0px;">Psychological Science</span></a> da un gruppo di ricercatori della Cambridge Judge Business School e del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Cambridge (Regno Unito) svela però un nuovo aspetto della questione, dimostrando che poter spendere per acquistare prodotti o servizi in linea con la propria <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">personalità</strong> aumenta la <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">soddisfazione</strong> nei confronti della propria vita e può davvero rendere più felici.</div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
Lo studio ha previsto prima di tutto la classificazione della personalità dei 625 partecipanti in base ai cosiddetti <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">Big Five</strong> della psicologia: estroversione, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva e apertura mentale. Grazie alla collaborazione con una banca multinazione con sede nel Regno Unito i ricercatori hanno potuto incrociare i dati sulla personalità con più di 77 mila transazioni bancarie effettuate dai partecipanti. Oltre a rilevare una maggiore tendenza a spendere di più per acquistare prodotti e servizi corrispondenti alla propria personalità (nel caso di una persona estroversa, ad esempio, una cena in un pub) i ricercatori hanno anche osservato un'associazione tra acquisti in linea con la propria personalità e una maggiore soddisfazione per la propria vita.</div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
La conferma dell'associazione è arrivata da un secondo esperimento in cui i partecipanti hanno ricevuto dei <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">buoni da spendere </strong>in una libreria o in un bar. Le persone estroverse che hanno potuto utilizzarlo in un bar sono risultate più felici rispetto alle persone introverse che sono state costrette a spenderlo nello stesso modo. Viceversa, gli estroversi obbligati a spendere il buono in una libreria ne sono stati meno felici rispetto agli introversi che hanno potuto usarlo per acquistare libri.</div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px;">
Forse ancora più interessante, i ricercatori hanno scoperto che utilizzare i soldi a disposizione per acquisti in linea con la propria personalità aumenta la soddisfazione personale più che <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">guadagnare molto</strong> o <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">poter spendere molto</strong>. I soldi, insomma, possono fare davvero la felicità, ma solo se spesi per <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">soddisfare i propri bisogni psicologici</strong>. “I nostri risultati – sottolinea Sandra Matz, primo nome dello studio – suggeriscono che spendere soldi in prodotti che ci aiutano ad esprimere chi siamo come individui potrebbe rivelarsi importante per il nostro benessere tanto quanto trovare il giusto lavoro, il giusto posto in cui vivere o addirittura i giusti amici o partner”</div>
<div class="chapter-paragraph" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.199999809265137px; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; vertical-align: baseline;">
<b style="font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red;"> </span></b></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.199999809265137px; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; vertical-align: baseline;">
<b style="font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red;"><br /></span></b></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.199999809265137px; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; vertical-align: baseline;">
<b style="font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red;"> </span><span style="color: red;"> <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; text-decoration: none;"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></b></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<b style="line-height: 18px;"><span style="font-size: xx-small;"><br /></span></b></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<i style="font-size: x-small; line-height: 18px;">Dr. Di Venanzio il tuo <a href="http://lucadivenanzio.it/" style="color: #888888; text-decoration: none;" target="_blank">Psicologo Pescara</a></i></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.199999809265137px; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-caps: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-ligatures: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; line-height: 14.4pt;"><br /></span></span></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-34098388289849226082016-08-31T13:00:00.002-07:002016-08-31T13:02:10.115-07:00I soldi fanno la felicità?<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-QYm8GMMR65s/V8c3O0FNCqI/AAAAAAAAAPI/QrtQLBXY_BUJAnmPnwNEI1aUt5P3JVN6wCLcB/s1600/soldi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="198" src="https://4.bp.blogspot.com/-QYm8GMMR65s/V8c3O0FNCqI/AAAAAAAAAPI/QrtQLBXY_BUJAnmPnwNEI1aUt5P3JVN6wCLcB/s320/soldi.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
C'è chi dice che con i <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">soldi</strong> non si possa comprare la <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">felicità</strong>, e <a href="http://www.salute24.ilsole24ore.com/articles/17499-i-soldi-fanno-la-felicita-gli-studiosi-dicono-di-no" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background: url("/images/url.png") right center no-repeat scroll transparent; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #777777; display: inline; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px 13px 0px 0px; text-decoration: none;" target="_blank">le ricerche sul tema condotte fino ad oggi sembrano confermare questa teoria</a>. Un nuovo <a href="http://pss.sagepub.com/content/early/2016/04/05/0956797616635200.abstract" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background: url("/images/url.png") right center no-repeat scroll transparent; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #777777; display: inline; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px 13px 0px 0px; text-decoration: none;" target="_blank">studio pubblicato su <span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; font-weight: normal; padding: 30px 0px;">Psychological Science</span></a> da un gruppo di ricercatori della Cambridge Judge Business School e del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Cambridge (Regno Unito) svela però un nuovo aspetto della questione, dimostrando che poter spendere per acquistare prodotti o servizi in linea con la propria <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">personalità</strong> aumenta la <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">soddisfazione</strong> nei confronti della propria vita e può davvero rendere più felici.</div>
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<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
Lo studio ha previsto prima di tutto la classificazione della personalità dei 625 partecipanti in base ai cosiddetti <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">Big Five</strong> della psicologia: estroversione, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva e apertura mentale. Grazie alla collaborazione con una banca multinazione con sede nel Regno Unito i ricercatori hanno potuto incrociare i dati sulla personalità con più di 77 mila transazioni bancarie effettuate dai partecipanti. Oltre a rilevare una maggiore tendenza a spendere di più per acquistare prodotti e servizi corrispondenti alla propria personalità (nel caso di una persona estroversa, ad esempio, una cena in un pub) i ricercatori hanno anche osservato un'associazione tra acquisti in linea con la propria personalità e una maggiore soddisfazione per la propria vita.</div>
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<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
La conferma dell'associazione è arrivata da un secondo esperimento in cui i partecipanti hanno ricevuto dei <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">buoni da spendere </strong>in una libreria o in un bar. Le persone estroverse che hanno potuto utilizzarlo in un bar sono risultate più felici rispetto alle persone introverse che sono state costrette a spenderlo nello stesso modo. Viceversa, gli estroversi obbligati a spendere il buono in una libreria ne sono stati meno felici rispetto agli introversi che hanno potuto usarlo per acquistare libri.</div>
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<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
Forse ancora più interessante, i ricercatori hanno scoperto che utilizzare i soldi a disposizione per acquisti in linea con la propria personalità aumenta la soddisfazione personale più che <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">guadagnare molto</strong> o <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">poter spendere molto</strong>. I soldi, insomma, possono fare davvero la felicità, ma solo se spesi per <strong style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box;">soddisfare i propri bisogni psicologici</strong>. “I nostri risultati – sottolinea Sandra Matz, primo nome dello studio – suggeriscono che spendere soldi in prodotti che ci aiutano ad esprimere chi siamo come individui potrebbe rivelarsi importante per il nostro benessere tanto quanto trovare il giusto lavoro, il giusto posto in cui vivere o addirittura i giusti amici o partner”.</div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px; text-align: center;">
<span style="font-size: medium;"><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" target="_blank"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px; text-align: center;">
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<a href="http://lucadivenanzio.it/psicologo/ansia-pescara" style="color: #888888; text-decoration: none;"><span style="font-size: xx-small;">Psicologo Ansia a Pescara</span></a></div>
<div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; color: #565656; font-family: "Helvetic Neue", Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-44693268443585917312016-07-24T14:21:00.005-07:002016-07-24T14:32:31.529-07:00La psicoterapia sull'ansia funziona più che i farmaci...<div class="chapter-paragraph" style="background: white; line-height: 14.4pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-mwVb1bnz4lc/V5Uzhd3ay0I/AAAAAAAAAO4/dOV7BqU39V0Y43eJcps6rf9oUdQnt_6twCLcB/s1600/ansia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://2.bp.blogspot.com/-mwVb1bnz4lc/V5Uzhd3ay0I/AAAAAAAAAO4/dOV7BqU39V0Y43eJcps6rf9oUdQnt_6twCLcB/s320/ansia.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; line-height: 14.4pt;"><br /></span>
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; line-height: 14.4pt;">Si chiama “Disturbo da ansia generalizzata” ed è quella forma di ansia persistente, difficile da controllare, che rende costantemente preoccupati, anche quando non ci sarebbero motivi. Alla preoccupazione si associano spesso irritabilità e sintomi somatici, quali la sensazione di stanchezza e la tensione muscolare.</span></div>
<h5 style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></h5>
<h5 style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;">Caratteristiche di un disturbo persistente<span style="font-weight: inherit;"><o:p></o:p></span></span></h5>
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 14.4pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Diversi studi hanno dimostrato che questo disturbo è più frequente in chi ha avuto difficili esperienze in età infantile e tra le persone che hanno la tendenza a mostrarsi timide e inibite di fronte alla nuove situazioni. La persona ansiosa osserva l’ambiente circostante alla continua ricerca di possibili segnali di pericolo, di minacce incombenti. Si preoccupa a dismisura quando c’è da risolvere un problema, ha difficoltà a tollerare le situazioni di ambiguità e incertezza, è oppressa dalla sensazione di mancato controllo. Si tratta di un disturbo che può persistere ma che si può anche superare, seppure con un certo rischio di ricaduta: una ricerca pubblicata sull’American Journal of Psychiatry indica che il 60% delle persone ne soffre ancora dopo 12 anni dalla prima rilevazione; del 40% che lo ha superato, circa la metà torna a essere nuovamente preda dell’ansia nel giro di altri 12 anni. Il decorso è più protratto tra le persone che hanno iniziato ad avere già da molto giovani i primi sintomi dell’ansia. Si tratta dei casi nei quali è più facile che si associno a questa condizione anche altri disturbi psichici, come la depressione, disturbi d’ansia ulteriori legati a specifiche condizioni di vita, e l’uso di sostanze.<o:p></o:p></span></div>
<h5 style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"> </span></h5>
<h5 style="background: white; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;">Per l’ansia cronica grandi risultati con la psicoterapia<o:p></o:p></span></h5>
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 14.4pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">A fronte di un’ansia tendenzialmente cronica, si cerca di ricorrere il meno possibile ai farmaci ansiolitici, più indicati per il trattamento di forme acute e transitorie. L’obiettivo diventa puntare su una psicoterapia. «Gli ansiolitici, come le benzodiazepine, possono indurre dipendenza e assuefazione, con il risultato che nel tempo il paziente può aumentarne la dose nel tentativo di ricercare gli stessi effetti. E quando il farmaco viene sospeso di solito l’ansia torna a salire — dice il dottor Paolo Migone, psicoterapeuta, condirettore della rivista Psicoterapia e Scienze Umane —. Possono essere usate con qualche beneficio altre classi di farmaci, ad esempio certi antidepressivi, che a volte agiscono anche contro l’ansia, ma per ottenere risultati migliori non si può prescindere da una psicoterapia. Durante le sedute si cerca di comprendere se nella vita del paziente vi sono motivi alla base della sua ansia, e lo si fa in una situazione di sicurezza e rilassamento all’interno della relazione terapeutica». «Vi sono vari approcci psicoterapici per l’ansia generalizzata, — prosegue Migone — molti dei quali sono diffusi anche in Italia, dove operano psicoterapeuti di orientamenti diversi. Dalla ricerca in psicoterapia risulta una maggior efficacia delle terapie cognitivo-comportamentali, si può affermare senz’altro, dati alla mano, che la psicoterapia è efficace nel trattamento dell’ansia più di quanto siano efficaci i farmaci antidepressivi nel trattamento della depressione».<o:p></o:p></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ecco il tuo <a href="http://lucadivenanzio.it/psicologo/ansia-pescara">Psicologo Ansia Pescara</a> !</span></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 14.4pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #222222; font-family: title-regular;"><br /></span></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 14.4pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #222222; font-family: title-regular;"><br /></span></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<b style="color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red; text-decoration: none;"> </span></b></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; vertical-align: baseline;">
<b style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: center;"><span style="color: red; text-decoration: none;"> </span><span style="text-decoration: none;"><span style="color: red;"> <a href="http://dottdivenanzioluca.tel/" style="text-decoration: none;"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></span></b></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<b style="line-height: 18px;"><span style="font-size: xx-small;"><br /></span></b></div>
<div style="background-color: white; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 18.48px;">
<i style="font-size: x-small; line-height: 18px;">Dr. Di Venanzio il tuo <a href="http://lucadivenanzio.it/" style="text-decoration: none;" target="_blank">Psicologo Pescara</a></i></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="color: #222222; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 14.4pt;"><br /></span></span></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="color: #222222; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 14.4pt;"><br /></span></span></div>
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="color: #222222; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 14.4pt;">Fonte: </span><span style="background-color: transparent; line-height: 19.2px;"><span style="color: #222222; font-family: title-regular;">http://www.corriere.it/</span></span></span></div>
<br />
<div class="chapter-paragraph" style="background: white; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
</div>
<br />
<div class="chapter-paragraph" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background: white; box-sizing: border-box; color: black; font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; font-stretch: inherit; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; orphans: 2; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px;">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="background-color: transparent; line-height: 19.2px;"><span style="color: #222222; font-family: title-regular;"><br /></span></span></span></div>
</div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-83406376965204423712016-05-14T01:47:00.000-07:002016-05-14T01:47:14.347-07:00La psicoterapia meglio dei farmaci...<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-S885pyBjnJk/VzbmDTXJSVI/AAAAAAAAAOk/fDu-8BYltPI4ngAp--IOec2TUjR5QNFVgCLcB/s1600/home1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="194" src="https://3.bp.blogspot.com/-S885pyBjnJk/VzbmDTXJSVI/AAAAAAAAAOk/fDu-8BYltPI4ngAp--IOec2TUjR5QNFVgCLcB/s320/home1.jpg" width="320" /></a></div>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b>La psicoterapia cognitivo-comportamentale: </b></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è un percorso di trattamento dei disturbi psicologici che mira ad alleviare la sofferenza emotiva attraverso la modifica di schemi mentali e comportamenti controproducenti. La terapia cognitivo-comportamentale prevede incontri settimanali per una durata media di tre-sei mesi che si può estendere fino a dodici mesi in casi di grave sofferenza emotiva.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Il termine del percorso viene eventualmente seguito da alcune sedute di controllo. Gli obiettivi generali della psicoterapia cognitivo-comportamentale sono: (1) identificare regole, credenze, stili di pensiero e comportamenti che generano e mantengono il malessere emotivo, (2) imparare a riconoscerli nel momento in cui si attivano, (3)modificarli e sostituirli con pensieri e comportamenti alternativi e più utili.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Attraverso queste tre tappe la psicoterapia guida il cliente verso un cambiamento che permetta di raggiungere obiettivi personali, migliorare la qualità delle relazioni con gli altri e ridurre la propria sofferenza emotiva. La psicoterapia cognitivo-comportamentale si avvale di tecniche basate sul colloquio clinico, esercizi comportamentali e tecniche immaginative. L’acquisizione stabile delle nuove strategie richiede sempre un esercitazione continua che avviene attraverso compiti da svolgere tra le sedute.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; min-height: 18px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
<b>A.c.t. (“Terza generazione” Cognitivo-Comportamentale)</b></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Acceptance and Commitment Therapy, o ACT (“ACT” si pronuncia come singola parola, non come lettere separate) è una nuova forma di psicoterapia, con solide basi scientifiche, e fa parte di quella che viene definita la “terza onda” della terapia cognitivo comportamentale (Hayes, 2004). L’ACT è basata sulla Relational Frame Theory (RFT): un programma di ricerca di base sulle modalità di funzionamento della mente umana (Hayes, Barnes-Holmes, e Roche, 2001). Questa ricerca suggerisce che molti degli strumenti che le persone utilizzano per risolvere i problemi, conducono in una trappola che crea sofferenza.<br />
L’ACT prende in considerazione alcuni concetti non convenzionali:</div>
<ul>
<li style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin: 0px 0px 6px; text-align: justify;"><span style="font-family: "helvetica"; font-size: 12px;"></span>La sofferenza psicologica è normale, è importante ed accompagna ogni persona.</li>
<li style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin: 0px 0px 6px; text-align: justify;"><span style="font-family: "helvetica"; font-size: 12px;"></span> Non è possibile sbarazzarsi volontariamente della propria sofferenza psicologica, anche se si possono prendere provvedimenti per evitare d’incrementarla artificialmente.</li>
<li style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin: 0px 0px 6px; text-align: justify;"><span style="font-family: "helvetica"; font-size: 12px;"></span>Il dolore e la sofferenza sono due differenti stati dell’essere.</li>
<li style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin: 0px 0px 6px; text-align: justify;"><span style="font-family: "helvetica"; font-size: 12px;"></span>Non bisogna identificarsi con la propria sofferenza.</li>
<li style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin: 0px 0px 6px; text-align: justify;"><span style="font-family: "helvetica"; font-size: 12px;"></span>Si può vivere un’esistenza dettata dai propri valori, iniziando da ora, ma per farlo si dovrà imparare come uscire della propria mente ed entrare nella propria vita.</li>
</ul>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
In definitiva, ciò che viene richiesto dall’ACT, è un fondamentale cambiamento di prospettiva: uno spostamento nel modo in cui viene considerata la propria esperienza personale.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
I metodi di cui si avvale forniscono nuove modalità per affrontare le difficoltà di natura psicologica e cercano di cambiare l’essenza dei problemi psicologici e l’impatto che essi hanno sulla vita.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; min-height: 18px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
L’Acceptance and Commitment Therapy si basa su tre punti fondamentali:</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
<b><i>Mindfulness</i></b>: è un modo di osservare la propria esperienza che, per secoli, è stato praticato in oriente attraverso varie forme di meditazione. Recenti ricerche nella psicologia occidentale, hanno provato che praticare la mindfulness può avere benefici psicologici importanti (Hayes, Follette, & Linehan, 2004). Attraverso tali tecniche si impara a guardare al proprio dolore, piuttosto che vedere il mondo attraverso di esso; si può comprendere che ci sono molte altre cose da fare nel momento presente, oltre a cercare di regolare i propri contenuti psicologici.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
<b><i>Accettazione</i></b>: si basa sulla nozione che, di norma, tentando di sbarazzarsi del proprio dolore si arriva solamente ad amplificarlo, intrappolandosi ancora di più in esso e trasformando l’esperienza in qualcosa di traumatico. L’ACT opera una chiara distinzione tra dolore e sofferenza. Per la natura del linguaggio umano, quando ci si trova di fronte ad un problema, la tendenza generale è di capire come attaccarlo.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Capire come liberarci dagli eventi indesiderati (come predatori, freddo, inondazioni) è sempre stato un fattore essenziale per la sopravvivenza della razza umana; tuttavia il tentativo di usare questa stessa organizzazione mentale dinanzi alle proprie esperienze interne non funziona. Quando ci si imbatte in un evento interno doloroso infatti, si tende a fare ciò che si fa solitamente: organizzarlo e risolverlo per sbarazzarsene. In realtà però le esperienze interne non sono uguali agli eventi esterni e i metodi per cercare di eliminarle non funzionano. Deve essere chiaro che l’accettazione, come viene intesa in questo contesto, non è un atteggiamento nichilistico auto-distruttivo ; né un tollerare il proprio dolore, o il sopportarlo, ma è un vitale e consapevole contatto con la propria esperienza.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 12px; text-align: justify;">
<b><i>Impegno e vita basata sui valori</i></b>: quando si è coinvolti nella lotta contro i problemi psicologici spesso si mette la vita in attesa, credendo che il proprio dolore debba diminuire, prima di iniziare nuovamente a vivere. L’ACT invita a uscire dalla propria mente ed entrare nella propria vita intraprendendo azioni impegnate in direzione di quelli che sono i propri valori. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 3px; text-align: justify;">
<b>Emdr (eyes movement desensitization and reprocessing)</b></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; min-height: 18px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
EMDR è un approccio complesso ma ben strutturato che può essere integrato nei programmi terapeutici aumentandone l’efficacia. Considera tutti gli aspetti di una esperienza stressante o traumatica, sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Questa metodologia utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, provocando così una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali. Si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all’elaborazione accelerata dell’informazione. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
L’EMDR vede la patologia come informazione immagazzinata in modo non funzionale e si basa sull’ipotesi che c’è una componente fisiologica in ogni disturbo o disagio psicologico. Quando avviene un evento ”traumatico” viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio necessario per l’elaborazione dell’informazione. Si può affermare che questo provochi il ”congelamento” dell’informazione nella sua forma ansiogena originale, nello stesso modo in cui è stato vissuto. Questa informazione ”congelata” e racchiusa nelle reti neurali non può essere elaborata e quindi continua a provocare patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.<br />
I movimenti oculari saccadici e ritmici usati con l’immagine traumatica, con le convinzioni negative ad essa legate e con il disagio emotivo facilitano la rielaborazione dell’informazione fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi. Nella risoluzione adattiva l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; min-height: 18px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; text-align: justify;">
<b>Il training autogeno</b></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; text-align: justify;">
Il training autogeno, così come proposto e divulgato dal fondatore del metodo J.H.SCHULTZ (1932), è oggi uno dei metodi psicoterapici più facilmente impiegabili nel trattamento di gran parte delle turbe neuropsichiche.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Il t.a. è uno strumento ormai così diffuso che di esso si avvalgono sia le persone bisognose di riequilibrare funzioni alterate, sia le persone “sane” che desiderano migliorare la propria qualità di vita.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-left: 14.2px; text-align: justify; text-indent: -14.2px;">
“Trainig” = allenamento</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-left: 14.2px; text-align: justify; text-indent: -14.2px;">
“Autogeno”= che si genera da sé</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Per comprendere che tipo di allenamento è quello che riguarda il t.a., bisogna rifarsi al concetto di commutazione che vuol dire cambiare uno stato di cose ormai stabilmente strutturato; dal punto di vista fisiologico cambiano infatti le relazioni fra le strutture del sistema nervoso, soprattutto a livello neurovegetativo. Dal punto di vista psicologico, commutare significa cambiare atteggiamenti mentali radicati, usare in modo diverso il pensiero, l’attenzione, la concentrazione; nella vita quotidiana ci si addestra a fare qualcosa, nel t.a. ci si avvicina verso il non fare.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Con l’allenamento del t.a. conquistiamo la capacità di staccarci dalla passione di agire , di operare sulla realtà per adattarla ai nostri fini: nel t.a. ci si allena a non allenarsi!</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
La pratica del t.a. infatti consiste in un apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva, particolarmente studiati e concatenati, allo scopo di portare progressivamente al realizzarsi di spontanee modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività cardiaca e polmonare, dell’equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza (L.Peresson).</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
I principali risultati che si possono ottenere con la pratica del t.a. sono tre: equilibrio neurovegetativo, stato di calma e modifiche di personalità.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; min-height: 18px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; min-height: 18px; text-align: justify;">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial;">In definitiva, il Training Autogeno si può</span><span style="-webkit-text-stroke-width: initial;"> </span><span style="-webkit-text-stroke-width: initial;">definire come:</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
“una psicoterapia breve, fondata sui principi dell’ideoplasia e della concentrazione psichica passiva, che consente di realizzare, mediante uno speciale allenamento psicofisico, l’equilibrio neurovegetativo, la calme e positive modificazioni di personalità.”</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; min-height: 18px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
<b>Desensibilizzazione sistematica:</b></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Il nucleo della teoria della DS formulato da Wolpe afferma che: se è possibile fare in modo che una risposta antagonista all’ansia compaia alla presenza dello stimolo ansiogeno, in modo tale che essa provochi l’eliminazione parziale o totale della risposta d’ansia, si viene ad indebolre il legame esistente tra questo stimolo e l’ansia stessa.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Gli elementi che costituiscono la desensibilizzazione sistematica cono: l’individuazione e l’utilizzazione di stimoli che producono risposte in grado di inibire l’ansia, il graduale passaggio da situazione-stimolo meno ansiogena a situazione-stimolo più ansiogena, la sostituzione di risposte indicatrici di minore ansia a risposte indicatrici di una ansia maggiore nei confronti di una stessa situazione stimolo.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Quindi:</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-left: 14.2px; text-align: justify; text-indent: -14.2px;">
1 -<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>L’addestramento al rilassamento</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-left: 14.2px; text-align: justify; text-indent: -14.2px;">
2 -<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>La costruzione di una gerarchia indivudualizzata di stimoli ansiogeni</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-left: 14.2px; text-align: justify; text-indent: -14.2px;">
3 -<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>L’abbinamento degli item della gerarchia con lo stato di rilassamento (desensibilizzazione sistematica vera e propria).</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Molti dati sperimentali dimostrano che la desensibilizzazione sistematica è stata usata con successo nel trattamento di un’ampia varietà di disturbi fobici, come la paura delle altezze, della guida dell’automobile, di diversi animali, degli esami, di parlare in pubblico, di volare, dell’acqua, di figure autoritarie, delle iniezioni, della folla ed altre.</div>
<br />
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-size: large;"><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" target="_blank">Chiedi maggiori informazioni</a></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<a href="http://lucadivenanzio.it/psicologo/ansia-pescara"><span style="font-size: xx-small;">Psicologo Ansia a Pescara</span></a></div>
</div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-15415314734182872652016-02-23T04:23:00.000-08:002016-02-23T04:23:00.161-08:00Lo strees è contagioso!<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-emmqEYB_QiQ/VsxPEpifmLI/AAAAAAAAAOU/u7e8tXCiziE/s1600/stress.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="316" src="https://4.bp.blogspot.com/-emmqEYB_QiQ/VsxPEpifmLI/AAAAAAAAAOU/u7e8tXCiziE/s320/stress.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
Lo <strong>stress</strong> può essere letteralmente <strong>contagioso</strong>. A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista <a href="http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0306453014001243" style="background: url("/images/url.png") 100% 50% no-repeat scroll transparent; border: 0px; color: #777777; display: inline; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px 13px 0px 0px; text-decoration: none;" target="_blank">Psychoneuroendocrinology</a> da Veronika Engert e colleghi del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia e della Technische Universität di Dresda, in Germania, secondo cui basta osservare una persona stressata per dover fare i conti con un aumento dei livelli di <b>cortisolo</b>, l'ormone dello stress.</div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
“I disturbi da stress sono fra i problemi psicologici più frequenti – spiegano gli autori dello studio – In questo contesto sorge la domanda se lo stress inevitabilmente presente intorno a noi abbia il potenziale di 'contaminarci' e comprometterci”. Per verificarlo i ricercatori hanno valutato quanto l'empatia possa entrare in gioco anche nel caso dello stress misurando i livelli di cortisolo in individui cui è stato chiesto di osservare altre persone sottoposte a uno stress psicologico. Ne è emerso che, in generale, nel 26% degli osservatori le quantità di ormone dello stress aumentavano nonostante non fossero i bersagli diretti dello stress psicologico. Ma c'è di più: se tra l'osservatore e l'osservato c'era un <strong>rapporto intimo</strong> i casi in cui il cortisolo aumentava erano pari addirittura al 40%. Tuttavia un aumento dei livelli dell'ormone dello stress sono stati osservati anche nel 10% dei casi in cui la persona osservata era un <strong>perfetto estraneo</strong>. Infine, il cortisolo è risultato aumentare sia quando l'osservatore assisteva “in diretta”, attraverso uno specchio, alla situazione di stress cui era sottoposto l'osservato (in particolare, nel 30% dei casi), sia quando l'osservazione avveniva attraverso l'osservazione di un video (24% dei casi). “Questo – ha spiegato Engert – significa che anche i programmi televisivi che ci mettono a confronto con il dolore possono aumentare i livelli di stress negli spettatori”. Più in generale, gli autori sottolineano che la natura empatica dello stress può avere implicazioni importanti in termini di sviluppo di <strong>malattie associate a una vita stressante</strong>. Sconfiggi il tuo strees con uno <a href="http://www.lucadivenanzio.it/">Psicologo Pescara</a>.</div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
Trova il tuo <a href="http://lucadivenanzio.it/psicologo/ansia-pescara">Psicologo Ansia Pescara</a>.</div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; text-align: center;"> </span><span style="font-size: large; text-align: center; text-decoration: none;"><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" style="font-size: x-large; text-align: center; text-decoration: none;"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'helvetic neue', arial, helvetica, tahoma, sans-serif; text-align: start;">Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/</span></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-5970726436056932582016-01-25T03:29:00.003-08:002016-01-25T03:32:50.013-08:00Come superare l'ipocondria<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-YHXvB3MIHp0/VqYGlO_ZtnI/AAAAAAAAAOE/a5_CXOs-c38/s1600/Ipocondria-paura-malattie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="157" src="http://1.bp.blogspot.com/-YHXvB3MIHp0/VqYGlO_ZtnI/AAAAAAAAAOE/a5_CXOs-c38/s320/Ipocondria-paura-malattie.jpg" width="320" /></a></div>
<h2 style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px 0px 20px;">
</h2>
<div id="article_body" style="background-color: white; margin: 0px 0px 15px; padding: 0px;">
<div style="color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
La <strong>terapia cognitivo-comportamentale</strong> è una strategia efficace per ridurre gli elevati livelli di ansia con cui convivono gli<strong> ipocondriaci</strong>. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su <strong><em style="padding: 30px 0px;"><a href="http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(13)61905-4/abstract#" style="background: url("/images/url.png") 100% 50% no-repeat scroll transparent; border: 0px; color: #777777; display: inline; margin: 0px; outline: none; padding: 0px 13px 0px 0px; text-decoration: none;" target="_blank">Lancet</a> </em></strong>da Peter Tyrer e colleghi, secondo cui l'efficacia di questo approccio è doppia rispetto a quelle degli approcci standard, basati sulla semplice rassicurazione del paziente sul suo stato di salute.</div>
<div style="color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
Infatti lo studio, che ha previsto di coinvolgere 219 ipocondriaci in un ciclo di terapia cognitivo-comportamentale di circa 6 sedute mentre altri 225 pazienti affetti da ipocondria ricevevano solo rassicurazioni sul proprio stato di salute, ha svelato che mentre quest'ultimo approccio è efficace nel 7% dei pazienti, la terapia cognitivo-comportamentale permette di far rientrare i livelli di <a href="http://salute24.ilsole24ore.com/articles/15975-ansia-e-depressione-colpiscono-12-milioni-di-italiani" style="background: url("/images/url.png") 100% 50% no-repeat scroll transparent; border: 0px; color: #777777; display: inline; font-weight: bold; margin: 0px; outline: none; padding: 0px 13px 0px 0px; text-decoration: none;" target="_blank">ansia</a> nella norma nel 14% dei casi. I primi benefici della terapia sono visibili già poco dopo l'inizio del trattamento e risultano significativamente maggiori rispetto a quelli dell'approccio standard sia 6 sia 12 mesi dopo l'inizio della terapia.</div>
<div style="color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
Tyrer, esperto del Centro per la Salute Mentale dell 'Imperial College di Londra, ha spiegato che “l'ansia per la salute è costosa per il servizio sanitario e un trattamento efficace potrebbe far risparmiare soldi riducendo il bisogno di analisi non necessarie e ricoveri ospedalieri d'emergenza”. Da questo punto di vista la terapia cognitivo-comportamentale rappresenta un'opzione valida e relativamente poco dispendiosa.</div>
<div style="color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: center;">
<span style="color: #565656;"> </span><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" style="font-size: x-large; text-align: center;"><span style="color: red;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></div>
<div style="padding: 0px;">
<span style="color: #565656; font-family: "helvetic neue" , "arial" , "helvetica" , "tahoma" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 20px;"><br /></span></span></div>
<div style="padding: 0px;">
<span style="color: #565656; font-family: "helvetic neue" , "arial" , "helvetica" , "tahoma" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 20px;"><br /></span></span></div>
<div style="padding: 0px;">
<span style="color: #565656; font-family: "helvetic neue" , "arial" , "helvetica" , "tahoma" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 20px;">Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/</span></span></div>
<div style="padding: 0px;">
<span style="color: #565656; font-family: "helvetic neue" , "arial" , "helvetica" , "tahoma" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 20px;"><br /></span></span></div>
<div style="padding: 0px;">
<span style="color: #565656; font-family: "helvetic neue" , "arial" , "helvetica" , "tahoma" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 20px;"><a href="http://www.lucadivenanzio.it/">Psicologo Pescara</a></span></span><br />
<span style="color: #565656; font-family: "helvetic neue" , "arial" , "helvetica" , "tahoma" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="color: #565656; font-family: "helvetic neue" , "arial" , "helvetica" , "tahoma" , sans-serif;"><a href="http://lucadivenanzio.it/psicologo/ansia-pescara"><span style="font-size: x-small;">Psicologo Ipocondria Pescara</span></a></span></div>
<div style="color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
</div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-67102559175327464962015-12-29T09:50:00.000-08:002016-07-17T04:24:28.360-07:00Come gestire il rientro post-vacanze <div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<strong><span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></strong></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<strong><span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-z-FVc0JivEM/VoLH2xx3_6I/AAAAAAAAAN0/7ZW8Z16AaAQ/s1600/rientro%2Bvacanze%2Bnatale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-z-FVc0JivEM/VoLH2xx3_6I/AAAAAAAAAN0/7ZW8Z16AaAQ/s1600/rientro%2Bvacanze%2Bnatale.jpg" /></a></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<strong><span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></strong></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<strong><span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">Umore in picchiata.
Stanchezza, sonnolenza, stress</span></strong><span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">. Tornare a lavoro e agli impegni di tutti i
giorni, tra le carte accumulate in ufficio e la casa e i bambini da curare è
per 6 milioni gli italiani causa della sindrome da rientro.
"Fisiologicamente tendiamo a tracciare una linea tra un passato
trionfale, quello del periodo vacanziero, e un futuro problematico e
conflittuale, quello del rientro al lavoro. Si tratta di una linea – spiega -
che va in picchiata, da un trionfo a un declino, e che rappresenta solo la
nostra paura e le nostre ansie", spiega <strong>Piero Barbanti</strong>, neurologo dell'Irccs
San Raffaele Pisana di Roma. Anche se, come precisa l'esperto, la post-vacation
blues non è "una vera e propria patologia". </span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">Più che sintomi ci sono
segnali. Quali?<span class="apple-converted-space"> </span><strong>Insonnia, nervosismo, spossatezza eccessiva, ansia,
leggera depressione.</strong><span class="apple-converted-space"><b> </b></span>E ancora,<span class="apple-converted-space"> </span><strong>mancanza di concentrazione, mente annebbiata,
sentirsi schiacciati per le incombenze della ripresa lavorativa e domestica</strong>. Per contrastare sul nascere i
problemi, l'esperto consiglia di seguire semplici regole, che riguardano per
esempio<span class="apple-converted-space"><b> </b></span><strong>il sonno e la dieta</strong>, cercare di
ridurre e dividere i compiti su un periodo più lungo, cercare momenti
rilassanti<span class="apple-converted-space"> </span><strong>come un bagno caldo serale o il pranzo all'aperto</strong>.
<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<strong><span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></strong></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<strong><span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">Ecco il decalogo antistress:</span></strong><span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">1)<span class="apple-converted-space"> </span><strong>Dormire
molto e bene</strong>, evitando di passare dalle 8-10 ore di sonno del
periodo vacanziero alle 6-7 che ci si concede al rientro. Eventuali problemi di
insonnia vanno affrontati aiutandosi con un bagno caldo la sera o con una
tisana.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">2)
Abituarsi con gradualità, rientrando dalle vacanze alcuni giorni prima della
fine delle vacanze per poter tornare senza un impatto brusco alle temperature e
ai ritmi cittadini. Se possibile, anche il lavoro andrebbe ripreso
gradualmente.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">3)<span class="apple-converted-space"> </span><strong>Fare
movimento</strong>, soprattutto se le ferie sono state 'attive'. Fare
attività fisica infatti aiuta a diminuire lo stress e a riposare meglio.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">4)
Seguire<span class="apple-converted-space"> </span><strong>un'alimentazione corretta</strong>. Il
cervello ha bisogno soprattutto di zucchero, perciò ben vengano, senza
esagerare, i<span class="apple-converted-space"> </span><strong>carboidrati</strong><span class="apple-converted-space"> </span>semplici (saccarosio, miele, confetture,
frutta) e quelli complessi (pane, pasta, riso e cereali). La<span class="apple-converted-space"> </span><strong>melatonina</strong><span class="apple-converted-space"> </span>contenuta nella buccia dei chicchi
d'uva, ad esempio, può essere un valido aiuto all'umore.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">5)<span class="apple-converted-space"> </span><strong>Stare
alla luce del sole</strong>. Il passaggio dalla luce del sole in
spiaggia a quella artificiale dell'ufficio può mettere sotto stress il corpo e
la mente. Un consiglio: fare la pausa pranzo all'aria aperta.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">6)<span class="apple-converted-space"> </span><strong>Essere
ottimisti</strong>. Fare pensieri positivi aiuta a ritagliarsi degli
spazi di riflessione e a spostare l'attenzione su cosa desideriamo e sulle
nostre capacità.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">7)
Prendersi delle<span class="apple-converted-space"><b> </b></span><strong>pause frequenti</strong><span class="apple-converted-space"><b> </b></span>di almeno 15 minuti ogni due
ore per riattivare la circolazione e riposare gli occhi.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">8)<span class="apple-converted-space"> </span><strong>Niente
tecnologia a letto.</strong><span class="apple-converted-space"> </span>Non
tenere in camera da letto né computer, né cellulare, né televisione, perché il
cervello potrebbe smettere di associare quella stanza al momento del sonno,
considerandola alla stregua di un 'prolungamento' del salotto.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">9)
Dopo le vacanze, per i bambini è ancora più importante tornare al ritmo della
scuola gradualmente. Occorre dare al bambino il tempo di abituarsi alle lunghe
ore che trascorrerà seduto.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;">10)<span class="apple-converted-space"> </span><strong>Concedersi
un weekend di relax</strong>. Finché il tempo lo consente, dedicare il
fine settimana al relax e alla famiglia come se le vacanze non fossero ancora
finite, per ricaricarsi e iniziare al meglio la nuova settimana.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: xx-small;"><span style="line-height: 20px;">Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/</span></span></div>
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: xx-small;"><span style="line-height: 20px;"><br /></span></span></div>
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: xx-small;"><span style="line-height: 20px;"><br /></span></span></div>
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial";"><span style="line-height: 20px;"><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" target="_blank"><span style="font-size: large;">Clicca qui per maggiori informazioni</span></a></span></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial";"><span style="font-size: xx-small;"><br /></span></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<a href="http://www.lucadivenanzio.it/" target="_blank"><span style="font-size: xx-small;">Psicologo Pescara</span></a></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: "arial"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-49149540222632411492015-11-11T10:14:00.000-08:002015-11-11T10:14:05.008-08:00Perchè confondiamo i giorni della settimana?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-VUUV3Lor7XU/VkOFZcIp2EI/AAAAAAAAANk/Q4Knc5o2lY8/s1600/settimana.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-VUUV3Lor7XU/VkOFZcIp2EI/AAAAAAAAANk/Q4Knc5o2lY8/s320/settimana.png" width="320" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
A giocare un ruolo fondamentale nella diffusissima tendenza a confondere i giorni infrasettimanali è l'influenza sul nostro modo di pensare sul nostro modo di pensare dell'<strong>organizzazione del tempo</strong> in settimane di 7 giorni. “Il ciclo settimanale di sette giorni si ripete per ciascuno di noi sin dalla nascita – spiega David Ellis, primo nome dello studio – e crediamo che ciò faccia sì che ciascun giorno della settimana acquisisca un suo carattere proprio”. Da questo punto di vista il lunedì e il venerdì sono risultati più fortemente caratterizzati. Ellis e colleghi hanno infatti scoperto che per gli individui coinvolti nel loro studio era più facile associare termini specifici (ad esempio “noioso” oppure “libertà”) a questi due giorni che non al martedì, al mercoledì e al giovedì, risultati più insignificanti e quindi più facilmente confondibili. Non a caso quando ai partecipanti è stato chiesto che giorno fosse la risposta corretta è stata fornita 2 volte più rapidamente quando era lunedì o venerdì rispetto a quando era mercoledì.</div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
Le ricerche non si sono però fermate qui, ed Ellis e colleghi hanno anche scoperto che nella maggior parte dei casi quando si confonde il giorno attuale con quello precedente o con quello successivo – evenienza verificata in quasi il 40% dei partecipanti – lo si fa in uno dei 3 giorni centrali della settimana lavorativa. Non solo, il numero di errori aumenta a più del 50% dei casi nelle settimane che comprendono un giorno di vacanza; in questo caso spesso si finisce per pensare di essere un giorno indietro rispetto a quello corrente. Ciò significa che oltre al carattere tipico del giorno della settimana in cui ci si trova ad entrare in gioco è anche il passaggio dal <strong>fine settimana</strong> alle <strong>giornate lavorative</strong>.</div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
I fattori alla base di questo fenomeno potrebbero essere anche culturali. “Un motivo dietro al fatto che in giorni di metà settimana evocano meno associazioni rispetto ad altri giorni potrebbe essere quanto poco spesso siano utilizzati nel linguaggio comune, fatto che darebbe minori possibilità per creare delle associazioni”, ipotizza a tal proposito Rob Jenkins, coautore dello studio. “Ci sono ad esempio molte canzoni pop che utilizzano lunedì o venerdì, mentre i giorni centrali della settimana sono utilizzati raramente”, continua Jenkins. Ma quali sono, <strong>dal punto di vista pratico</strong>, le <strong>implicazioni </strong>di questa curiosa scoperta? “Se in futuro – spiega l'esperto – saranno evidenziati dei legami anche con variazioni sistematiche durante la settimana di aspetti del comportamento come il rischio e la tolleranza, le conseguenze potrebbero essere significative non solo per il comportamento del singolo individuo, ma anche per valutazioni psicologiche”.</div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 20px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small;">Fonte :http://salute24.ilsole24ore.com/</span></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 20px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="http://dottdivenanzioluca.tel/" target="_blank">Clicca qui per saperne di più</a> </div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: left;">
<a href="http://lucadivenanzio.it/" target="_blank"><span style="font-size: xx-small;">Psicologo Pescara</span></a></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-17616027503840428112015-09-25T15:04:00.003-07:002015-09-25T15:04:40.333-07:00Basta poco per non procrastinare e rimandare<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-1QmvihLKgdQ/VgXEiuJnJsI/AAAAAAAAANU/LhZjcUS7deI/s1600/procastinazione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="249" src="http://1.bp.blogspot.com/-1QmvihLKgdQ/VgXEiuJnJsI/AAAAAAAAANU/LhZjcUS7deI/s320/procastinazione.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;">Se rimandare è un istinto da sempre, internet oggi ne è diventato il miglior alleato. Per evitare eccessive perdite di tempo all’epoca del web, la psicologia si è messa al lavoro, cominciando a trattare la procrastinazione come un problema sociale. Secondo l’American Psychological Association, un individuo su cinque è un “procrastinatore seriale”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial;"><br /></span></div>
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;"><div style="text-align: justify;">
L’Economist ha calcolato che nei 140 milioni di ore che l’umanità ha passato guardando 2 miliardi di volte il video di Gangnam Style si sarebbero costruite altre quattro piramidi di Giza. L’università di Oxford, in un convegno l’anno scorso, ha riesumato la storia di Sant’Espedito, il martire che sulla croce riporta la scritta “Oggi” perché si ribellò a un corvo che lo invitava a convertirsi solo domani. E per chi non ha la forza di volontà per passare dai panni di Oblomov a quelli del santo, due esperti americani ci offrono dalle colonne di Psychological Science una ricetta che si presume infallibile.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial;"><br /></span></div>
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;"><div style="text-align: justify;">
Per costringerci a fare oggi quel che si potrebbe benissimo rimandare a domani — suggeriscono Neil Lewis dell’università del Michigan e Daphna Oyserman di quella della Southern California — basta cambiare l’unità di misura del tempo. Pensare che la prossima scadenza sarà fra 30 giorni anziché fra un mese «farà aumentare il nostro senso di impellenza ». E calcolando che non si andrà in pensione fra 30 anni, ma fra 10.950 giorni, si inizia a risparmiare con un anticipo quattro volte superiore.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial;"><br /></span></div>
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;"><div style="text-align: justify;">
Che il nostro elaborato cervello si faccia ingannare da trucchi tanto ingenui potrà sembrare incredibile, ma è confermato anche da altri esperimenti. L’anno scorso ad alcuni studenti fu chiesto di completare una ricerca in cinque giorni. Ma quelli che avevano come termine il 29 aprile hanno rispettato meglio l’impegno di quelli la cui scadenza cadeva il 2 maggio, nel mese successivo. La spiegazione, secondo i due psicologi americani, affonda in una duplice personalità che alberga in ciascuno di noi: il “me presente” e il “me futuro”. Il primo, che si occupa dell’oggi, finisce per assumere un ruolo di comando sul secondo. Spezzettare l’unità di misura del tempo, spiegano Lewis e Oyserman, serve a ridurre la dicotomia fra presente e futuro, e quindi a riavvicinare le due personalità. «Per agire con efficienza — scrivono i due ricercatori americani — il futuro deve sembrare imminente ».</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial;"><br /></span></div>
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;"><div style="text-align: justify;">
Per due psicologi che ci invitano a sbrigarci, altri due suggeriscono di aspettare un attimo. Alla fine di giugno, alias undici giorni fa, David Rosenbaum dell’università della Pennsylvania ed Edward Wasserman di quella dello Iowa hanno scritto su Scientific American che la pre-crastinazione è altrettanto dannosa della pro-crastinazione. La tendenza a spedire una mail importante senza ponderarne il contenuto o a pagare le tasse subito anziché aspettare la scadenza solo per il bisogno di levarsi il pensiero è, scrivono i due docenti, «un altro sintomo delle nostre vite vissute sempre di corsa».</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial;"><br /></span></div>
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;"><div style="text-align: justify;">
A conciliare le tesi antitetiche dei due gruppi di psicologi è per fortuna arrivato un filosofo. John Perry della Stanford University. Autore del blog</div>
</span><span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;"><div style="text-align: justify;">
Structured procrastination , ci invita a escogitare un compito veramente arduo, ma falso, e poi a rimandarlo facendo quel che dovremmo veramente fare. «Fare meno, ingannare se stessi, ma avere lo stesso successo » è la summa della sua filosofia.</div>
</span><br />
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #2e3138; font-family: Arial; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="font-size: xx-small;"><span style="color: #2e3138; font-family: Arial;">Fonte: </span><span style="color: #2e3138; font-family: Arial;">http://m.repubblica.it</span></span><br />
<span style="color: #cc0000; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 15pt; text-align: center;"><br /></span>
<span style="color: #cc0000; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 15pt; text-align: center;"><br /></span>
<span style="color: #cc0000; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 15pt; text-align: center;"> </span><span style="font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 15pt; text-align: center;"><span style="color: #cc0000;"> </span></span><span style="font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 15pt; text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="line-height: 15pt; text-decoration: none;"><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" style="line-height: 15pt; text-decoration: none;" target="_blank"><span style="color: #cc0000;">Chiedi maggiori informazion</span></a><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" style="line-height: 15pt; text-decoration: none;" target="_blank"><span style="color: #cc0000;">i</span></a></span></span></span><span style="font-size: xx-small;"><span style="color: #2e3138; font-family: Arial;"><br /></span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 15pt; text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;"><br /></span></span>
<span style="color: #222222; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 13.2px; line-height: 15pt; text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;"><br /></span></span>
<span style="color: #222222; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 15pt; text-align: center;"><a href="http://lucadivenanzio.it/" target="_blank"><span style="font-size: xx-small;">Di Venanzio Psicologo Pescara</span></a></span>Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-6121659712863694382015-08-23T08:49:00.001-07:002015-08-23T08:49:49.353-07:00Le preoccupazioni ed i conflitti accorciano la vita<div style="background: white; line-height: 15.0pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: Arial; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15.0pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: Arial; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-35id7AyllKo/VdnrkCTEmQI/AAAAAAAAANA/FJqJJ4iYjik/s1600/Somatizzazione-PICCOLO.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-35id7AyllKo/VdnrkCTEmQI/AAAAAAAAANA/FJqJJ4iYjik/s320/Somatizzazione-PICCOLO.jpg" width="194" /></a></div>
<div style="background: white; line-height: 15.0pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: Arial; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15.0pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: Arial; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15.0pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: Arial; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15.0pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #565656; font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">Quando
rappresentano un punto di appoggio e un supporto psicologico famigliari e amici
aiutano a proteggere la salute, ma se i rapporti con le persone che ci
circondano sono costellati da<span class="apple-converted-space"> </span><strong>conflitti</strong>,<span class="apple-converted-space"> </span><strong>preoccupazioni</strong><span class="apple-converted-space"> </span>e <strong>pretese di attenzione</strong><span class="apple-converted-space"> </span>gli
effetti sono totalmente opposti. Secondo uno studio pubblicato sul<span class="apple-converted-space"> </span><a href="http://jech.bmj.com/content/early/2014/04/02/jech-2013-203675" style="background-attachment: scroll; background-position-x: 100%; background-position-y: 50%; outline: none;" target="_blank"><b><span style="border: none windowtext 1.0pt; color: #777777; mso-border-alt: none windowtext 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none; text-underline: none;">Journal of Epidemiology and Community Health</span></b></a> dai
ricercatori dell'Università di Copenhagen vivere relazioni problematiche
potrebbe addirittura accorciare la vita. “I conflitti, in particolare, sono
associati a un rischio di mortalità più elevato, indipendentemente da chi è la
fonte del conflitto – spiegano i ricercatori – Le preoccupazioni e le pretese
di attenzione sono associate al rischio di mortalità solo se dipendono dal
partner o dai bambini”.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">
<br /></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">
<span style="color: #565656; font-family: Arial; font-size: 9.0pt;">La
ricerca ha incluso quasi 10 mila individui che all'inizio delle analisi avevano
un'età compresa tra i 30 e i 60 anni. Negli 11 anni successivi i ricercatori
hanno valutato chi tra partner, figli, parenti, amici e vicini rappresentasse
una fonte di stress per i partecipanti. Non solo, gli autori hanno esaminato
anche il livello di supporto psicologico a loro disposizione e l'eventuale
presenza di sintomi della depressione. Ne è emerso che<span class="apple-converted-space"> </span><strong>le
preoccupazioni associate al rapporto con il partner raddoppiano il rischio di
morire, mentre quelle associate ai figli l'aumentano del 50% circa</strong>.
Non solo, il rischio di vivere una vita più breve aumenta anche quando i
conflitti sono frequenti. In particolare,<span class="apple-converted-space"> </span><strong>avere un rapporto conflittuale con il partner o gli
amici porta a più che raddoppiare il rischio di decesso, mentre se i conflitti
sono vissuti con i vicini il rischio viene più che triplicato</strong>.
La situazione è ancora peggiore nel caso di chi è senza lavoro. Vivere rapporti
conflittuali e caratterizzati da preoccupazioni ed essere allo stesso tempo<span class="apple-converted-space"> </span><strong>disoccupati</strong><span class="apple-converted-space"> </span>porta infatti a correre un rischio di
morire pari a circa 4,5 volte quello tipico di una persona che non ha problemi
di questo tipo. Le motivazioni che possono portare al decesso sono molto
diverse fra loro. Quasi il 50% delle morti registrate durante lo studio sono
state infatti associate a un cancro, ma altri decessi sono stati causati da
malattie cardiovascolari, patologie epatiche, incidenti o suicidi. <o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">
<br /></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">
<span style="color: #cc0000; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 15pt; text-align: center; text-decoration: none;"> </span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">
<span style="color: #cc0000; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 15pt; text-align: center; text-decoration: none;"> </span><span style="font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 15pt; text-align: center; text-decoration: none;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" style="font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 15pt; text-align: center; text-decoration: none;" target="_blank"><span style="color: #cc0000;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></span></div>
<div style="background: white; line-height: 15pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">
<span style="color: #565656; font-family: Arial; font-size: 9.0pt;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<o:p><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;">Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/</span></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<o:p><br /></o:p></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-64240904286639518752015-07-08T14:55:00.002-07:002016-02-01T10:33:32.483-08:00Chi pensa molto è più intelligente<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
O<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Ag2xn2sZ_F0/VZ2b7zJnr0I/AAAAAAAAAMs/fXNA0gMocbk/s1600/2.Edvard-Munch-Melancolia-1894-1896-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="259" src="http://4.bp.blogspot.com/-Ag2xn2sZ_F0/VZ2b7zJnr0I/AAAAAAAAAMs/fXNA0gMocbk/s320/2.Edvard-Munch-Melancolia-1894-1896-1.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; color: #52544b; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; color: #52544b; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; color: #52544b; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="text-align: justify;">
Vi accusano da sempre di essere troppo <span style="background: transparent; border: 0px; font-weight: 700; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">pensierosi</span> e costantemente in riflessione?</div>
<div style="text-align: justify;">
Non offendetevi e preparatevi alla riscossa: un recente studio condotto Lakehead University nello stato dell’Ontario dimostra che i<span style="background-color: transparent; border: 0px; font-weight: 700; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> “ruminatori mentali”</span> sono mediamente più intelligenti di chi vive in pace con se stesso e tiene a bada le proprie emozioni. Perciò, non serve reprimere la propria naturale propensione a rimuginare per il timore che qualcuno ci additi come noiosi e pesanti.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; color: #52544b; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="text-align: justify;">
I ricercatori hanno esaminato 126 giovani che sono stati sottoposti a test di intelligenza e a diversi questionari e prove che ne tracciavano i livelli di ansia, depressione, timidezza, paura. Si tratta di comportamenti che scatenano una iperattivazione delle facoltà cognitive e spesso portano chi ne soffre a provare sentimenti negativi. Dai risultati si è visto che al salire di preoccupazioni e ruminazione, aumentavano anche i livelli e i risultati nei test di <span style="background: transparent; border: 0px; font-weight: 700; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">intelligenza verbale</span>.</div>
</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; color: #52544b; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="text-align: justify;">
Attenzione, però, a non esagerare non tanto per timore del giudizio altrui ma per se stessi. Pensare troppo e focalizzarsi su scenari negativi a lungo termine fa diminuire le difese immunitarie e ci rende più esposti alle malattie. Perciò, approfittiamo della bella stagione per uscire all’aria aperta e spegnere il cervello o almeno sintonizzarlo sul bello della natura.</div>
</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; color: #52544b; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; color: #52544b; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 13.1999998092651px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; text-decoration: none;" target="_blank"><span style="color: #cc0000;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 13.1999998092651px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 13.1999998092651px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 13.1999998092651px; line-height: 20px; padding: 0px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'helvetic neue', arial, helvetica, tahoma, sans-serif; line-height: 20px; padding: 0px;">
<div style="font-size: 13.2px;">
<span style="color: #888888; font-size: xx-small; text-decoration: none;"><a href="http://www.psicoterapeuta-pescara.eu/" style="color: #888888; text-decoration: none;" target="_blank">Psicoterapeuta Pescara</a></span></div>
<a href="http://www.lucadivenanzio.it/"><span style="font-size: xx-small;">Psicologo Pescara</span></a></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 13.1999998092651px; line-height: 20px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #565656; font-family: 'Helvetic Neue', Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; line-height: 20px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small;">Fonte:repubblica.it</span></div>
Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4902008669248911204.post-69723895256300957812015-06-03T10:10:00.000-07:002015-06-03T10:10:03.575-07:00L'amicizia tra uomo e donna non può esistere<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-xB6-fQ6mC4I/VW80rv1dApI/AAAAAAAAAMY/iTQyfiC4Hcg/s1600/Cervelli-diversi-uomo-donna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="229" src="http://3.bp.blogspot.com/-xB6-fQ6mC4I/VW80rv1dApI/AAAAAAAAAMY/iTQyfiC4Hcg/s320/Cervelli-diversi-uomo-donna.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
La scienza dimostra perchè sembra impossibile per uomini e donne essere “Solo amici” Si tratta di una delle domande più antiche che perseguitano l’uomo (e la donna): esiste l’amicizia tra uomo e donna, o ci sarà sempre dell’attrazione? Come riportato da <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; box-sizing: border-box; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Science.Mic</span>, un nuovo studio dell’<a href="http://salute24.ilsole24ore.com/articles/17422-gli-uomini-pensano-solo-al-sesso-e-colpa-dell-evoluzione" sl-processed="1" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #015e50; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_hplink">Evolutionary Psychology journal </a>presenta interessanti novità per i fautori dell’impossibilità dell’amicizia tra uomo e donna. La ricerca, condotta in Normandia, ha scoperto che uomini e donne fondamentalmente si fraintendono: lei interpreta i suoi segnali d’interesse sessuale come amicizia mentre lui legge i suoi segnali d’amicizia come interesse sessuale.</div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
Può suonare stereotipato, ma gli uomini hanno in testa il sesso. I ricercatori della <a href="http://www.ntnu.no/" sl-processed="1" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #015e50; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_hplink">Norwegian University of Science</a> and Technology hanno intervistato 308 laureandi tra i 18 e i 30 anni chiedendogli delle proprie amicizie, attrazioni sessuali e delle esperienze che hanno avuto con l’errata lettura dei segnali inviati dall’altro sesso.</div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
Il risultato è stato che gli uomini comunemente sopravvalutano l’interesse sessuale proveniente dalle donne: le intervistate sono state fraintese dagli amici maschi in media 3.4 volte nello scorso anno. D’altro canto le donne sottovalutano l’interesse sessuale maschile, seppure in maniera spiccatamente inferiore.</div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La ricerca è in linea con gli studi precedenti: nel 2009 la Pacific and Asian Communication Association ha osservato che gli uomini trovano le donne più seducenti, promiscue e civettuole rispetto alla visione degli uomini della controparte femminile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dietro la tendenza maschile a sopravvalutare i segnali sessuali potrebbe esserci l’evoluzione. I ricercatori norvegesi hanno ipotizzato che gli uomini sopravvalutino l’interesse sessuale al fine di minimizzare gli “errori” nella scelta del partner; quando si tratta di selezione naturale la capacità dell’uomo di riprodursi è di primaria importanza, quindi non può lasciarsi sfuggire occasioni.</div>
<br />
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I sentimenti non ricambiati sono comuni: uno studio del 2012 di Adrian F. Ward, del Department of Psychology di Harvard, ha scoperto che per gli uomini è più facile essere attratti dalle proprie amiche di quanto non sia per loro. Come negli studi più recenti, era più facile che pensassero che le loro amiche fossero attratte da loro anche quando ciò non era vero. D’altro canto, Scientific American ha sottolineato che “Anche le donne ignorano la mentalià degli amici di sesso opposto; questo perchè le donne normalmente non sono attratte dai propri amici maschi e presumono che questa mancanza d’attrazione sia reciproca”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Qui che le cose diventano imbarazzanti: quando uomini e donne non riescono a comprendersi, le cose possono farsi strane. Questo non significa che l’amicizia sia impossibile: gli studi non hanno esaminato se queste incomprensioni possano ostacolare l’amicizia.</div>
<br />
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
Tuttavia, i ricercatori hanno preso in considerazione quanto i fraintendimenti possano contribuire alle molestie sessuali. “Una donna che ride alle tue battute, ti sta vicina o tocca il tuo braccio a una festa non è necessariamente sessualmente interessata, anche se pensi sia così” ha tenuto a ricordare Mons Bendixen, capo della ricerca.</div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
Ma è chiaro che fraintendere l’interesse sessuale di un amico può compromettere un’amicizia uomo-donna. Dopotutto, a Harry e Sally sono occorsi anni di stress e separazioni per capire davvero come stavano le cose (ed è solo perchè si trattava di una commedia romantica che gli è stato garantito l’happy ending!)</div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #333333; direction: ltr; font-family: Georgia, Century, Times, serif; font-size: 15px; line-height: 21px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
Detto ciò, segnali mal interpretati o meno, le amicizie tra persone del sesso opposto esistono, oggi più che mai. Secondo il sociologo Micheal Kimmel, per le nuove generazioni è molto più semplice vedere l’amicizia uomo-donna come una cosa normale. Inoltre, c’è ragione di pensare che avere più amici maschi può aiutare le donne etero a fare più sesso – il che potrebbe rendere qualsiasi imbarazzo un rischio trascurabile.</div>
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<span style="font-size: xx-small;"><span style="line-height: 18.4799995422363px;">Fonte: </span><span style="background-color: transparent;">http://www.huffingtonpost.it</span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><a href="http://www.dottdivenanzioluca.tel/" style="color: #888888; text-decoration: none;" target="_blank"><span style="color: #cc0000;">Chiedi maggiori informazioni</span></a></span></div>
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Psicologo Pescarahttp://www.blogger.com/profile/17011710829255902054noreply@blogger.com0