Si chiama “Disturbo da ansia generalizzata” ed è quella forma di
ansia persistente, difficile da controllare, che rende costantemente
preoccupati, anche quando non ci sarebbero motivi. Alla preoccupazione si
associano spesso irritabilità e sintomi somatici, quali la sensazione di
stanchezza e la tensione muscolare.
Caratteristiche di un disturbo
persistente
Diversi studi hanno dimostrato che questo disturbo è più
frequente in chi ha avuto difficili esperienze in età infantile e tra le
persone che hanno la tendenza a mostrarsi timide e inibite di fronte alla nuove
situazioni. La persona ansiosa osserva l’ambiente circostante alla continua
ricerca di possibili segnali di pericolo, di minacce incombenti. Si preoccupa a
dismisura quando c’è da risolvere un problema, ha difficoltà a tollerare le
situazioni di ambiguità e incertezza, è oppressa dalla sensazione di mancato
controllo. Si tratta di un disturbo che può persistere ma che si può anche
superare, seppure con un certo rischio di ricaduta: una ricerca pubblicata
sull’American Journal of Psychiatry indica che il 60% delle persone ne soffre
ancora dopo 12 anni dalla prima rilevazione; del 40% che lo ha superato, circa
la metà torna a essere nuovamente preda dell’ansia nel giro di altri 12 anni.
Il decorso è più protratto tra le persone che hanno iniziato ad avere già da
molto giovani i primi sintomi dell’ansia. Si tratta dei casi nei quali è più
facile che si associno a questa condizione anche altri disturbi psichici, come
la depressione, disturbi d’ansia ulteriori legati a specifiche condizioni di
vita, e l’uso di sostanze.
Per
l’ansia cronica grandi risultati con la psicoterapia
A fronte di un’ansia tendenzialmente cronica, si cerca di
ricorrere il meno possibile ai farmaci ansiolitici, più indicati per il
trattamento di forme acute e transitorie. L’obiettivo diventa puntare su una
psicoterapia. «Gli ansiolitici, come le benzodiazepine, possono indurre
dipendenza e assuefazione, con il risultato che nel tempo il paziente può
aumentarne la dose nel tentativo di ricercare gli stessi effetti. E quando il
farmaco viene sospeso di solito l’ansia torna a salire — dice il dottor Paolo
Migone, psicoterapeuta, condirettore della rivista Psicoterapia e Scienze Umane
—. Possono essere usate con qualche beneficio altre classi di farmaci, ad
esempio certi antidepressivi, che a volte agiscono anche contro l’ansia, ma per
ottenere risultati migliori non si può prescindere da una psicoterapia. Durante
le sedute si cerca di comprendere se nella vita del paziente vi sono motivi
alla base della sua ansia, e lo si fa in una situazione di sicurezza e
rilassamento all’interno della relazione terapeutica». «Vi sono vari approcci
psicoterapici per l’ansia generalizzata, — prosegue Migone — molti dei quali
sono diffusi anche in Italia, dove operano psicoterapeuti di orientamenti
diversi. Dalla ricerca in psicoterapia risulta una maggior efficacia delle
terapie cognitivo-comportamentali, si può affermare senz’altro, dati alla mano,
che la psicoterapia è efficace nel trattamento dell’ansia più di quanto siano
efficaci i farmaci antidepressivi nel trattamento della depressione».
Ecco il tuo Psicologo Ansia Pescara !
Ecco il tuo Psicologo Ansia Pescara !
Dr. Di Venanzio il tuo Psicologo Pescara
Fonte: http://www.corriere.it/
Nessun commento:
Posta un commento