La terapia cognitivo-comportamentale è una strategia efficace per ridurre gli elevati livelli di ansia con cui convivono gli ipocondriaci. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Lancet da Peter Tyrer e colleghi, secondo cui l'efficacia di questo approccio è doppia rispetto a quelle degli approcci standard, basati sulla semplice rassicurazione del paziente sul suo stato di salute.
Infatti lo studio, che ha previsto di coinvolgere 219 ipocondriaci in un ciclo di terapia cognitivo-comportamentale di circa 6 sedute mentre altri 225 pazienti affetti da ipocondria ricevevano solo rassicurazioni sul proprio stato di salute, ha svelato che mentre quest'ultimo approccio è efficace nel 7% dei pazienti, la terapia cognitivo-comportamentale permette di far rientrare i livelli di ansia nella norma nel 14% dei casi. I primi benefici della terapia sono visibili già poco dopo l'inizio del trattamento e risultano significativamente maggiori rispetto a quelli dell'approccio standard sia 6 sia 12 mesi dopo l'inizio della terapia.
Tyrer, esperto del Centro per la Salute Mentale dell 'Imperial College di Londra, ha spiegato che “l'ansia per la salute è costosa per il servizio sanitario e un trattamento efficace potrebbe far risparmiare soldi riducendo il bisogno di analisi non necessarie e ricoveri ospedalieri d'emergenza”. Da questo punto di vista la terapia cognitivo-comportamentale rappresenta un'opzione valida e relativamente poco dispendiosa.
Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/
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